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05 novembre 2024

Treviso

Green pass all'Università? Ecco cosa ne pensano gli studenti e i rettori veneti

Tre studenti trevigiani ci dicono la loro sulle nuove procedure studiate dal Governo

| Leonardo Beraldo |

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| Leonardo Beraldo |

Green pass all'Università

TREVISO – La bozza del nuovo decreto Draghi prevede l’obbligo del certificato da parte del personale universitario, dei professori, il cui rapporto di lavoro verrà sospeso al quinto giorno di assenza ingiustificata, e degli studenti. Ma cosa ne pensano loro, gli studenti, del Green Pass, della sua eventuale efficacia e dell’applicazione negli istituti?

Nicola, 20 anni, iscritto a Ingegneria Industriale a Padova, non ha dubbi: “Il Green Pass è un ottimo compromesso che mantiene stabile il principio democratico del Paese. Non vedo come possa essere considerato un problema la sua obbligatorietà, dato che vi è la possibilità di ottenere un tampone negativo valido per 48 ore.” Anche sulle lezioni a distanza, alternativa per gli studenti che non vogliono vaccinarsi, l’opinione è positiva: “Sembra una soluzione ottimale, che offre comunque una preparazione adeguata. Senza svantaggiare nessuno. Anzi, io preferirei si portasse avanti l’attività a distanza e la si ottimizzasse anche per altre questioni, come la malattia: uno studente potrebbe tenere il passo con le lezioni comodamente da casa, anche se impossibilitato a muoversi.”

Della stessa opinione è Alessia, 25 anni, iscritta alla facoltà di Lingue, civiltà e scienze del linguaggio di Venezia. “Un buon provvedimento che tenta di non ledere la libertà personale di ognuno. Anche perché il rischio, dall’altra parte, rimane quello di chiudere ancora attività e scuole, e non possiamo più permettercelo.” Aggiunge: “Preferisco che anche i professori siano obbligati. Mentre in altre realtà, come quella dei locali di ristorazione, so la situazione degli avventori ma non quella dei lavoratori, in questo caso almeno mi sento protetta al cento per cento.”

Più duro Raffaele, 32 anni, laureato in architettura allo Iauv di Venezia e adesso iscritto ad un corso di perfezionamento sempre nello stesso istituto: “Sono contro il Green Pass obbligatorio all’università. Il sistema universitario prevede una casistica di attività che vanno dal caffè al bar al trasporto degli studenti. Diventa difficoltoso controllare ad ogni step il certificato. Le università invece hanno un protocollo talmente zelante da impedire un ritorno alle lezioni con i reali vantaggi della presenza. Parlo di rapporti umani, di relazioni.” Auspicherebbe quindi una soluzione più decisa da parte del Governo: “Sono per il puro obbligo vaccinale: non solo a livello universitario, ma societario.”

 

Oggi i rettori di Università Iuav di Venezia, Università Ca' Foscari Venezia, Università degli Studi di Verona e Unipd hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sul tema del green pass con un invito alla vaccinazione: “L’introduzione del green pass per il personale universitario e per studentesse e studenti delle Università, annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, costituisce un forte invito a vaccinarsi e tornare così a frequentare l'università in presenza e in sicurezza. Siamo pronti per questa ripartenza, e aspettiamo con entusiasmo di poter accogliere studentesse e studenti a settembre!”

 


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