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29 marzo 2024

Nord-Est

Green pass: 30 denunciati per il blocco del Porto di Trieste

Manifestazioni risalenti a ottobre. Indagini della Polizia

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Green pass: 30 denunciati per il blocco del Porto di Trieste

TRIESTE - Sono 30 le persone denunciate dalla Polizia per le manifestazioni contro l'obbligo di Green pass sul posto di lavoro, tenutesi lo scorso ottobre davanti al varco IV del Porto di Trieste. Dovranno rispondere a vario titolo dei reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, blocco stradale, getto pericoloso di cose all'indirizzo delle forze di polizia e dei reati di grida e manifestazioni sediziose e di adunata sediziosa, nonché di manifestazione non autorizzata.

Il 18 ottobre le forze di polizia avevano sgomberato l'area antistante l'accesso allo scalo, dopo un presidio di 4 giorni consecutivi durante il quale, in una circostanza, erano state raggiunte, secondo la Questura di Trieste, circa 8 mila presenze. Il presidio era stato promosso dalla sigla sindacale Coordinamento Lavoratori Portuali di Trieste, anche con l'allestimento di gazebo e zone ristoro, causando un significativo calo del traffico commerciale del Porto.

Il protrarsi di tale situazione aveva comportato l'intervento delle forze di polizia per ripristinare la zona di transito. Dopo essersi rifiutati di lasciare il sito, come richiesto più volte dalle forze dell'ordine, dal momento che alcune frange di manifestanti - come ricostruisce la Polizia - iniziavano a frapporsi in maniera violenta contro i reparti inquadrati, con l'ausilio degli idranti si era proceduto allo sgombero.

Successivamente si erano verificati scontri con le forze di polizia, mentre parte dei manifestanti avevano iniziato un corteo per le vie cittadine, bloccando il traffico. Gli altri partecipanti, rimasti nei pressi del Varco IV, avevano proseguito in azioni violente fino a tarda sera scontrandosi più volte con le forze di polizia. Durante le indagini sono stati visionati diversi filmati e sono stati identificati alcuni soggetti più facinorosi, tra cui anche i leader dei movimenti negazionisti, i quali, conclude la Questura, hanno istigato i presenti a commettere reati.

 


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