Conegliano - Tanto fumo. E il rumore delle forbici mischiato alle continue chiacchiere degli uomini sulle ultime novità. Lo immaginiamo così il “barbiere” di via Maggior Piovesana, quando Piero ci racconta i suoi 50 anni di lavoro. Mentre Michele, il fratello più giovane, rifà il taglio a un ventenne seduto alla poltrona, gli occhi azzurri di Piero ripercorrono anni fatti di brillantina, rasoi affilati con il cuoio e panni caldi sul viso appena sbarbato.

“Ho aperto questo negozio alla fine degli anni ’60 - dice Piero - dopo aver imparato il mestiere a San Stino di Livenza. Lì ho iniziato l’anno dell’alluvione, avevo 14 anni”.

Abbastanza giovane perchè gli affidassero spesso un lavoro noioso: fare a mano “i baffetti da guappo - continua Piero - fini, un po’ da mafioso, che volevano tutti”. Una delle tante mode, come quella che scimiottava la capigliatura di Gabetto, giocatore del Torino, con una riga netta in mezzo ai capelli incollati ai lati della testa. O quella, più di nicchia, della chierica, rasata in un cerchio perfetto sulla nuca dei preti.

“Dal barbiere non si veniva solo per un taglio di capelli o per sistemarsi la barba - precisa però Piero -. Si fumava moltissimo e gli uomini entravano anche solo per sedersi a chiacchierare. Spesso era l’unico posto caldo dopo il bar dove ascoltare le novità“.

Rigorosamente top secret, chiaro, per segreto professionale di barbiere. Infatti Piero non scuce nulla, ma elenca una serie di aneddoti: il recupero rocambolesco delle fedi, dimenticate in negozio il giorno prima del matrimonio; un cappotto appeso che prende fuoco da una pipa accesa, lasciata in tasca da uno dei tanti fumatori.

E ancora una promessa sposa che va a chiedere aiuto per ritrovare il fidanzato disperso. E dove trovarlo se non dal barbiere? I maschi cittadini se ne stavano sempre lì, tant’è che in epoche lontane dalla pubblicità e spurie dal marketing, si facevano gli “abbonamenti di taglio”, tenendo aperto anche la domenica fino alle tre.

Federica Tonon

In alto: Piero (al taglio) e Michele negli anni '60 - A Sinistra: Piero oggi