GOVERNO: MANOVRA INIQUA SECONDO CASARTIGIANI TREVISO
Chi ci rimette di più, secondo il segretario D’Aliberti, sono gli artigiani, i lavoratori e i giovani
| Laura Tuveri |
TREVISO - “La manovra approvata al Senato con voto di fiducia è segno che il governo non si fida nemmeno dei suoi senatori sulla giustezza della manovra. Penalizza artigiani, lavoratori e giovani, e non da prospettive di crescita”.
Parola di Salvatore D’Aliberti, segretario di Casartigiani Treviso che denuncia tagli agli Enti pubblici quali Regioni, Ministeri, pensioni e scuola. Secondo lui si tratta “dell’applicazione di un federalismo alla romana, o forse è meglio dire alla milanese, che toglie le entrate alle Regioni e le costringe ad aumentare i costi e le tariffe.
Questo sistema anziché riversare nelle Regioni virtuose più risorse provenienti dal loro territorio, le diminuisce, toglie le entrate e gli aumenta i costi”. D’Aliberti è molto critico sul quel che il Governo sta facendo sulle pensioni. “E’ una farsa che con 40 anni di contributi maturati si ha diritto alla pensione un anno dopo per i dipendenti, e 18 mesi dopo per gli artigiani, e nel frattempo queste persone vivranno di aria che ancora il governo non ha tassato. Come si può pensare di aumentare il periodo lavorativo delle persone e non avere l’aumento della disoccupazione giovanile”.
E rincara la dose dicendo che questo Governo non pensa ai giovani, anzi pensa che i genitori li debbano mantenere fino a 35 anni, e lavorare noi fino a70”. E si chiede anche: “Dov’è la politica di accompagnamento al lavoro dei giovani che almeno si preparano a sostituire quelli che potrebbero andare in pensione? Artigiani, dipendenti delle piccole imprese dovranno lavorare fino 70 anni perché non avranno neanche la possibilità dei vari prepensionamenti di aziende pubbliche o delle grandi imprese come la Fiat dove si interviene con forme di cassa integrazione che accompagnano il lavoratore fino alla pensione.
Libertà di impresa, fisco redditometro, dove sono le novità a favore della piccola impresa e della occupazione? E ancora: “La liberalizzazione degli ordini professionali e delle tariffe è rimasta nei cassetti del ministro Alfano? Anche questo ce lo chiede l’Europa, eppure la casta dei parlamentari (avvocati commercialisti, e professionisti in genere) tale argomento lo tengono nascosto.
E’ una manovra – conclude il segretario Casartigiani Treviso - non all’altezza della situazione, la montagna ha partorito un topolino, ci rimettono i soliti, lo stato “milanese” rimane arroccato, e le regioni, i comuni applicheranno il federalismo aumentando le loro tariffe. È una manovra da rivedere che speriamo la camera cambi ad iniziare dalle pensioni, alle piccole aziende, ai giovani”.