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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Gli sveja-bauchi in piazza Vecellio rimangono, si attende la prossima vittima

Il consigliere Santantonio presenta un'altra interrogazione: "Mi dispiace per la prossima persona che inciamperà"

| Roberto Silvestrin |

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Gli sveja-bauchi in piazza Vecellio rimangono, si attende la prossima vittima

VITTORIO VENETO - I punti luce di piazza Tiziano Vecellio tornano a far discutere. Il consigliere comunale di Forza Italia Paolo Santantonio ha infatti presentato una nuova interrogazione al sindaco Roberto Tonon, vista l’incompletezza della risposta alle richieste presentate a inizio giugno.

 

La prima interrogazione Santantonio l’aveva presentata dopo la vicenda che aveva visto protagonista Lucia Boccato, che aveva riportato fratture a naso, zigomo e parte della bocca dopo essere inciampata su una delle lampade sporgenti. La signora, recatasi agli uffici comunali, si era sentita rispondere dall’Ufficio tecnico che il Comune di Vittorio non è responsabile per quelle lampade che sono state posizionate in quel sito dalla Sovrintendenza.

 

Santantonio chiedeva quale fosse esattamente la Sovrintendenza che aveva deciso il collocamento di quei punti luce: la risposta di Tonon, arrivata con 13 giorni di ritardo sui termini regolamentari, non chiariva i dubbi del consigliere forzista, che si è visto costretto a ripresentare le proprie istanze al sindaco.

 

Nel frattempo la signora Boccato ha presentato una richiesta di risarcimento del danno subito, e l’ufficio tecnico comunale è impegnato nell’istruttoria tecnica. Il sindaco, nella sua risposta, ha specificato poi che “i singoli elementi di arredo (punti luce e paracarri) sono parte di un progetto di valorizzazione e riqualificazione dell’area ed in quanto tali non possono essere rimossi o sostituiti da ordinaria segnaletica stradale”.

 

Nessuna speranza quindi, come voleva Santantonio, di veder sostituite le attuali lampade con esemplari meno percolosi.

 

“Prendo atto con rammarico che non si intende sostituire i pericolosi punti luminosi sporgenti con più funzionali e non pericolosi punti rasoterra, come quelli davanti al monumento in piazza del Popolo. Mi dispiace solo per la prossima persona che inciamperà in piazza Tiziano. Quando una cosa non la si vuole proprio fare, non è difficile trovare una giustificazione. E soprattutto non si tiri sempre in ballo la Soprintendenza, di ciò ho avuto sufficiente esperienza dalla vicenda dei cannoni del Museo della Battaglia messi dal Comune, e non dalla Soprintendenza, a marcire all’aperto”.

 



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Roberto Silvestrin

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