Gli studenti del "Besta" educati ai consumi equi e solidali
Il "DBesta F@irDay" per un mondo più giusto: mille studenti impegnati in progetti sulla sostenibilità. La preside Moretti: "Un percorso volto a formare cittadini più consapevoli e sensibili"
TREVISO - È stata celebrata al “Besta” di Treviso la Giornata internazionale del commercio equosolidale: il "DBesta F@irDay" si è svolto sabato scorso, con giochi, iniziative per i ragazzi e degustazioni di prodotti equosolidali che ha coinvolto i mille studenti della scuola, a conclusione di un percorso di alternanza scuola-lavoro sui temi del commercio equosolidale: il cambiamento climatico, i diritti delle donne e dei lavoratori nei paesi del Sud globale, la sostenibilità delle filiere agricole. Ma i ragazzi hanno anche avuto modo di apprendere in che modo avviene la produzione di alcuni dei beni maggiormente diffusi sulle nostre tavole come banane, caffè e cacao. Fairtrade, l’organizzazione internazionale che si occupa della certificazione di prodotti da filiere etiche, ha guidato il percorso e accompagnato i ragazzi negli scorsi mesi.
Al Besta i ragazzi si formano sulla grafica pubblicitaria e sulla comunicazione: e proprio le competenze acquisite nel percorso curricolare sono state messe in pratica per trasmettere i valori assimilati durante le lezioni sul commercio equo. Così due classi hanno realizzato dei video per spiegare i temi del commercio equo e della sostenibilità, che saranno visionati e votati dagli altri studenti della scuola. Inoltre, in una logica di peer-education, una classe terrà ad altre classi lezioni relative a Fairtrade sul modello dei TED-Talks. Infine un’altra classe ha sviluppato dei materiali di comunicazione.
Il "Besta F@irDay" rientra tra gli eventi dell’iniziativa nazionale “La grande Sfida”, una campagna per promuovere consumi più sostenibili rivolta a tutti i cittadini. Premiati, a fine giornata, i migliori elaborati realizzati dai nelle ultime settimane.
Soddisfatta la dirigente scolastica dell’istituto di Borgo Cavour, Renata Moretti: “ E' un progetto importante, perché va ad intercettare le profonde istanze dei giovani, che vogliono un mondo più giusto, ad esempio una retribuzione equa dei lavoratori e un giusto utilizzo delle risorse della terra. Un valore che non sempre viene concretizzato al giorno d'oggi. Tramite l'attività scolastica, in tutte le discipline, i ragazzi hanno messo in gioco numerose competenze, che li renderanno cittadini più consapevoli e sensibili. Vogliamo dare continuità a questo progetto, che abbiamo cominciato quest'anno, coinvolgendo anche altre classi, fino a farlo diventare un progetto d'Istituto".