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18 aprile 2024

Treviso

GLI IMMIGRATI SFRATTATI ORA IN UNA TENDA

Allogiati a lato della chiesa votiva, ringraziano padre Maurizio

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TREVISO - Hanno trascorso un'altra notte sotto una tenda all'angolo di una chiesa di Treviso gli immigrati algerini che venerdì scorso la polizia ha sgomberato dalla sede della ex Croce Rossa.

Gli extracomunitari, che dai 24 iniziali sono scesi a 18 perché nel frattempo alcuni hanno trovato una soluzione provvisoria, sono assistiti dal parroco, dalla Caritas e dalle associazioni no-global.

Gli immigrati sfrattati dall'edificio che occupavano abusivamente da lungo tempo hanno ancora addosso gli stessi vestiti che avevano al momento dello sgombero: "Tutte le nostre cose - spiegano - sono state raccolte ed ammucchiate alla rinfusa in un unico contenitore. Per lavarci dobbiamo aspettare domani perché la Caritas, grazie all'impegno dei volontari, ci offre la possibilità di una doccia due volte la settimana".

La tenda, vicina ad una delle strade principali di accesso alla città, è bersaglio di tanto in tanto - raccontano gli accampati - di commenti "razzisti" pronunciati ad alta voce da alcuni automobilisti di passaggio.

A loro dà invece molto aiuto e conforto il parroco, padre Maurizio: "Ieri sera ci ha invitati in un capannone della parrocchia, ha procurato da mangiare per tutti e ha cenato lì assieme a noi".

 

Foto Balanza

Una questione "delicata e complessa".

La diocesi di Treviso definisce così la vicenda del gruppo di immigrati regolari che, dallo sgombero forzato di venerdì scorso dall'edificio dell'ex Croce Rossa occupato abusivamente, sono accampati in una tenda vicino ad una chiesa dove vivono grazie all'aiuto del parroco e della Caritas. L

a situazione è difficile "non essendovi in città strutture idonee alla necessaria assistenza", spiega la diocesi, sottolineando che la legalità è comunque "un valore che va tutelato". La chiesa trevigiana - precisa infatti la nota - "é rispettosa delle iniziative che vengono promosse e attuate da parte di chi è preposto al rispetto delle legge".

Per la chiesa trevigiana la situazione è seguita in particolare dalla Caritas - spiega la Diocesi - "con interventi concreti per superare questa prima fase di emergenza". C'é già stato un incontro per valutare la situazione e un'altra riunione è in programma domani: "Intanto è stato assegnato un contributo alla Chiesa Votiva, dove si sono provvisoriamente sistemati gli sfrattati, che ha messo a disposizione uno spazio di emergenza e distribuisce pasti, precisa la Diocesi - Gli sfrattati possono inoltre usufruire dei bagni e delle docce della vicina sede della Caritas".

 

 


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