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28 marzo 2024

Treviso

Gli etilometri: “La maggior parte inaffidabile, un automobilista astemio potrebbe risultare ubriaco"

L'ultima ricerca condotta dall'avvocato Fabio Capraro e dal perito Giorgio Marcon

| Isabella Loschi |

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etilometro

Etilometro

TREVISO - “La maggior parte degli etilometri utilizzati per i controlli su strada dalle forze di polizia è inaffidabile, tanto che qualche automobilista potrebbe risultare positivo all’alcoltest anche senza aver bevuto”. A dirlo è l’ultima indagine condotta dall’avvocato Fabio Capraro e dal perito Giorgio Marcon, presentata oggi a Treviso, e racchiusa nel libro "L'etilometro e i suoi lati oscuri. Tecnologia e legge al servizio dell'automobilista”.

Da sin: perito Giorgio Marcon, avvocato Fabio Capraro, editore Silvano Piazza

“Con sempre maggior frequenza si susseguono anche casi di magistrati i quali ritengono troppo ambiguo il referto elettronico, specie se i valori rilevati superano di poco i limiti di legge - spiega l’avvocato Capraro - Tutto questo perché gli strumenti in dotazione alle forze di polizia hanno un peccato originale, mancano di omologazione, una procedura che deve essere prevista da un decreto ministeriale ad oggi ancora mai promulgato”.

La ricerca di Capraro e Marcon è stata condotta avvalendosi anche di un pool di esperti giuridici e medici di diverse città italiane. "Il limite fondamentale degli etilometri normalmente in uso - continua Capraro - è la possibilità di essere 'ingannati' da sostanze contenute nell'alito del soggetto sottoposto a test che vengono scambiate per alcol pur avendo origini di tutt'altra natura, spesso generate in modo naturale dalla persona esaminata. Spesso queste sostanze possono essere aromi o spezie contenuti nei cibi che mangiamo e che andrebbero ad alterare il risultato finale del test”. “Non a caso - prosegue - il Tar del Veneto e lo stesso Consiglio di Stato hanno più volte ribadito che riscontri certi sullo stato di ebbrezza o meno di un automobilista sottoposto alla verifica su strada possono giungere solo da un prelievo di sangue".

Un secondo tema critico analizzato starebbe nel campione troppo ridotto di aria espirata che viene analizzato. La misurazione della quantità di alcol nel sangue, cioè, viene ottenuta per pura moltiplicazione della quota così rilevata. "E' come se volessimo ricavare la statura di una persona misurandolo non da capo a piedi ma la lunghezza dell'ombra che il suo corpo proietta al suolo e pretendere alla fine di ottenere un dato altrettanto preciso".

Un altro aspetto analizzato è quello dell’alcol “annusato”. “Se ad esempio una persona astemia, alla guida, rimane per un periodo di tempo abbastanza lungo in auto con altre persone che invece hanno bevuto, assorbe l’alcol per via aerea e potrebbe risultare positiva all’etilometro”, ha spiegato il perito Marcon.

Se fosse riconosciuto che gli etilometri acquistati dall'amministrazione dello Stato sono inaffidabili, il danno erariale collegato non sarebbe affatto di poco conto.

 


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Isabella Loschi

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