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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Gli abusi, il bullismo, la depressione. La scrittura come rinascita. Maria Dolores Secco si racconta

“9 volte me” è l’ultimo libro della 29enne trevigiana che, sopravvissuta alla violenza, ha deciso di combatterla

| Stefania De Bastiani |

immagine dell'autore

| Stefania De Bastiani |

Maria Dolores Secco

FARRA DI SOLIGO - “Per combattere la violenza, bisogna imparare a riconoscerla”. Maria Dolores Secco ha 29 anni, è nata a Col San Martino, frazione di Farra di Soligo e, di violenza, ne ha vista e vissuta tanta. Troppa. Un’infanzia dolorosa, un’adolescenza difficile, un percorso che l’ha portata a rinascere, tra alti e bassi, e a scrivere. Per aiutare le donne (ma anche gli uomini) che, come lei, sono stati privati della felicità a causa della violenza, degli abusi. Maria Dolores ora vive a Montebelluna con il marito e i figli. Si presenta, si racconta, ma non vuole entrare in quei dettagli che le hanno strappato l’infanzia e rovinato l’adolescenza. “Mio padre non era un brav’uomo - riferisce - e durante la mia infanzia ho vissuto cose terribili. A casa, soprattutto, ma anche fuori dove venivo bullizzata pesantemente e picchiata dai miei coetanei di fronte all’indifferenza degli adulti. A 15 anni sono finita in una clinica a Susegana: soffrivo di autolesionismo e disturbi alimentari. E a 16 anni ho scritto il mio primo libro: “La bambina che dormiva al contrario”, che mi ha aiutato a elaborare il mio passato. La scrittura era una medicina, ma avevo bisogno anche di un supporto psicologico. Quel volume comunque non l’ho mai voluto pubblicare, troppo intimo”.

 

Maria Dolores a 18 anni conosce Michael, l’uomo con cui è sposata da 10 anni e con cui ha avuto tre figli. “Abbiamo tre bambini maschi e ora sono contenta, ma anche diventare madre non è stato facile - racconta Maria Dolores -. Ho avuto parecchi aborti, e ho perso anche la gemellina del mio terzogenito. Io ho sempre sognato avere una figlia femmina, e perdere questa è stato un ennesimo trauma per me. Inoltre dopo la terza gravidanza ho avuto gravi problemi di salute e ho passato il 2020 praticamente ricoverata in ospedale. Ho rischiato di cadere nuovamente in depressione, ma facevo finta di nulla perché con tre figli no, non potevo”.

“Così ho iniziato di nuovo a scrivere - continua Maria Dolores - Nell’ultimo volume che ho pubblicato con Blitos Edizioni, ho voluto dare voce ad altre donne. L’idea era quella di raccontare le storie di queste ragazze, che già conoscevo, donne che avevano avuto un’infanzia e una storia particolare, ma il progetto si è trasformato in itinere in quanto, mentre intervistavo queste ragazze, è emerso che il comune denominatore di tutte le loro storie era la violenza. Quello che voleva essere l’elogio della donna è diventato un libro di denuncia. “9 volte me” racconta le storie di otto donne diverse, tutte residenti nel trevigiano che, in un modo o nell’altro, hanno subito pesanti violenze, diversissime tra loro. Io ho cercato di essere il più delicata possibile nel raccontare, perché sono storie davvero pesanti, atroci. Ma credo che sia importante leggerle, conoscerle, anche per imparare a capire in quante forme, anche subdole, può presentarsi la violenza. Non si tratta solo di botte o abusi, ma anche di violenza psicologica che ti avvilisce lentamente, senza che tu te nel accorga”. Ed è proprio per insegnare a riconoscere la violenza, a combatterla, a fermarla prima che sia troppo tardi, che Maria Dolores si reca anche nelle scuole superiori. Per sensibilizzare su un tema che è sempre attuale: la violenza. Che sia attuata contro le donne, i bambini, o uomini adulti. “Ora sto scrivendo un altro libro - annuncia la 29enne - un volume in cui rivedo concetti come la fedeltà e l’amore verso sé stessi”. Perché, per combattere la violenza, bisogna innanzi tutto amarsi.

 


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Stefania De Bastiani

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