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29 marzo 2024

Oderzo Motta

Giovani bivaccano in centro con la birra in mano, il comune dice stop

L'ordinanza firmata dal sindaco però è stata criticata dall'opposizione consiliare

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il centro di Ponte di Piave

PONTE DI PIAVE - Bivacco di giovani con la bottiglia di birra in mano. Il comune dice stop: «Basta alcol tra i ragazzi in centro». Ma la scelta viene criticata dall’opposizione: «Proibizionismo inutile, tanto le bottiglie le compreranno altrove. Bisogna lavorare con le famiglie». 

Il problema è relativo ai giovani che girano in paese con la bottiglia di alcolici in mano. La settimana scorsa il sindaco Paola Roma ha firmato l’ordinanza, urgente, che vieta il temporaneo consumo di bevande alcoliche e di bivacco nelle aree sensibili del capoluogo come, il piazzale della stazione ferroviaria, l’area degli impianti sportivi e nelle vicinanze dell’Istituto Comprensivo.

 

Il consumo di alcol e gli episodi di vandalismo che si sono verificati di recente a Ponte di Piave sono segnali d'allarme



«L’ordinanza – ha dichiarato Roma – nasce alla luce dei fatti che accadono in questo ultimo periodo, cioè la presenza di gruppi di persone dedite all'assunzione di alcolici che bivaccano in alcune zone centrali del capoluogo e soprattutto delle aree sensibili, disturbando i cittadini stessi».

L’assessore alla Sicurezza Stefano Picco aveva segnalato anche che: «il bivacco di persone dedite all'uso di alcolici accresce il senso di insicurezza».

Una misura che però non trova d’accordo l’opposizione di Ponte per Tutti, il cui capogruppo è Alvise Tommaseo. «Il consumo di alcol e gli episodi di vandalismo che si sono verificati di recente a Ponte di Piave sono segnali d'allarme che devono indurre la società civile alla riflessione.

 

Il proibizionismo non affronta completamente il problema: i ragazzi troveranno altri luoghi per consumare alcolici


L'amministrazione comunale da tempo a riceve segnalazioni rispetto all'uso improprio degli spazi interni agli impianti sportivi e della zona adiacente l'Istituto comprensivo. Nonostante anche il nostro gruppo denunci la gravità degli episodi avvenuti, ci discostiamo dall'ordinanza emanata dall'amministrazione. Non risolverà il problema del consumo e abuso di alcool e tantomeno non offrirà soluzione alla problematica di base: sostenere i giovani del territorio in spazi che permettano loro di esprimersi positivamente. Il proibizionismo non affronta completamente il problema: i ragazzi troveranno altri luoghi per consumare alcolici soprattutto in assenza di spazi aggregativi e politiche giovanili mirate. L'ordinanza, in stile lega, è una soluzione di facciata. Necessario invece stare con i giovani, confrontarsi con le famiglie e capire che tipo di sociale promuovere per una vera presa in carico di situazioni di questo tipo».
 

 



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