Giorno della Memoria: le iniziative di Provincia, Prefettura e Comune di Treviso per ricordare le vittime della Shoah
Al Sant’Artemio la Shoah attraverso tavole a fumetti e la consegna delle Medaglie d'Onore, alla caserma Cadorin la deposizione della Corona
| Isabella Loschi |
TREVISO - In vista del Giorno della Memoria, il 27 gennaio 2024, Provincia di Treviso, Prefettura di Treviso e Comune di Treviso organizzano una serie di iniziative per ricordare le vittime dell'immane tragedia della Shoah (sterminio del popolo ebraico, con l'obiettivo di condividere con la comunità l'importanza di coltivare la memoria e di ribadire come quanto accaduto negli anni della Seconda Guerra Mondiale, a causa di una follia disumana che non trova alcuna giustificazione, non possa essere in nessun modo dimenticato. Tre i momenti in programma nella mattina di sabato 27 gennaio: il primo, a partire dalle 8.45, nell'Auditorium del Sant'Artemio, con un approfondimento sulla Shoah attraverso la lettura di alcuni tra i più significativi fumetti contemporanei, con la voce di Andrea Alfieri, accompagnato da un inquadramento storico a cura dell’Istresco, con la partecipazione di oltre 120 studentesse e studenti del Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso e rappresentanti della Consulta provinciale, grazie alla sinergia con l'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso; a seguire, la Cerimonia di consegna delle medaglie d'onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.
La giornata proseguirà con due appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza: un momento di raccoglimento attorno alle Pietre d'Inciampo nel parco del Sant'Artemio, con la collaborazione del Conservatorio “Steffani” di Castelfranco Veneto e, a chiudere la mattinata, la Cerimonia di deposizione della corona di alloro, alla Caserma “L. Cadorin”, a cura del Comune di Treviso.
Ad avviare gli appuntamenti in programma sabato 27 gennaio, a partire dalle 9.15 nell'Auditorium del Sant'Artemio, i saluti delle istituzioni del presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon, del sindaco del Comune di Treviso, Mario Conte, della dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, Barbara Sardella, e del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti.
Seguirà dunque l'approfondimento storico delle drammatiche vicende della Shoah attraverso un reading di alcuni brani significativi, a cura del lettore Andrea Alfieri, tratti da alcuni tra i più importanti graphic novel a tema a livello nazionale e internazionale. Da “Jan Karski” di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (Rizzoli), a “L’Inverno D’Italia” di Davide Toffolo (Coconino), passando per “Perlasca” di Matteo Mastragostino e Armando Miron Polacco (Beccogiallo) e ovviamente il capolavoro “Maus” di Art Spiegelman (Einaudi). Il tutto inframezzato da un approfondimento e inquadramento storico su "La persecuzione degli ebrei nella storia del ‘900", a cura dell’Istituto della Storia della Resistenza e della Società Contemporanea (Istresco). Le peculiarità del fumetto, a livello visivo e comunicativo, rappresentano un modo nuovo e sensibile per ripercorre le vicende storiche, divenendo occasione di condivisione e riflessione efficace e contemporaneo con ragazzi e ragazze. A questa prima parte della mattinata, segue alle 10.30 la cerimonia di consegna delle medaglie d'onore ai familiari dei cittadini trevigiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti, a cura della Prefettura di Treviso.
La seconda parte dell'appuntamento è aperta a tutta la cittadinanza e comprende due momenti: alle 11.30 un momento simbolico di raccoglimento in prossimità delle Pietre d'Inciampo del Sant'Artemio, nell'esedra situata di fronte all'Edificio 1 di Presidenza, in cui saranno ripercorse brevemente le vicende dei quattro cittadini trevigiani a cui sono dedicate: Elena Guttman, Polacco Ruggeri Segré Salvatore e Schlesinger Ruth, in seguito strappati alla struttura dalle SS e destinati per il tragico viaggio finale alla Risiera di Sabba e al campo di concentramento di Auschwitz.
Contestualmente, ci sarà un contributo degli studenti, con la collaborazione di Istresco e dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Treviso, accompagnati dalle musiche del Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto. Infine, alle 12.30, alla Caserma del 33° Reggimento EW Battaglione Falzarego "L. Cadorin" di Treviso, si terrà la Cerimonia di deposizione della corona di alloro
a cura del Comune di Treviso, presso la lapide che vuole ricordare come dal luglio 1942 al settembre del 1943 la Caserma Cadorin sia stata uno dei campi di concentramento creati dal fascismo per imprigionare civili sloveni e croati, catturati dalle truppe della II Armata di stanza in Slovenia. Nel marzo del 1943 furono invece portati a Monigo alcuni prigionieri di guerra sudafricani e neozelandesi, impiegati in lavori agricoli nelle campagne. Il campo rimase poi attivo fino all’annuncio dell’Armistizio fra Italia e Alleati, salvo poi diventare un campo per profughi gestito dal Governo Militare Alleato. Presenti alla cerimonia le autorità civili e militari. “Ricordare l’immane tragedia accaduta in quegli anni, con il dramma della Shoah e della persecuzione, a causa di una follia disumana, è il primo fondamentale passo per ribadire con profonda convinzione come simili atrocità non debbano e non possano mai trovare giustificazione alcuna – le parole di Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – condividere anche con le giovani generazioni l’importanza di coltivare la memoria è un significativo passo verso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità”.
“Le istituzioni si uniscono in una giornata di riflessione, raccoglimento, memoria– afferma il sindaco di Treviso Mario Conte – È importante portare avanti questi momenti per rafforzare, anche nelle nuove generazioni, la cultura della memoria, del rispetto e della conoscenza affinché tutti possano avere piena conoscenza di quello che è stato e che non deve accadere più”. “Condividere con le studentesse e gli studenti la riflessione sul significato di “coltivare la memoria”, nel contesto delle iniziative istituzionali, è un’occasione importante per il loro percorso di crescita individuale, come cittadini più responsabili - le parole di Barbara Sardella, dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale - acquisire conoscenza e consapevolezza della tragedia della Shoah è il primo passo per ribadire, insieme, che simili atrocità non trovano mai giustificazione e non possono, non devono ripetersi”.
Sull’importanza del ricordo di quei tragici eventi si sofferma il Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, secondo il quale: “È necessario testimoniare quanto è successo, capire che quel male estremo non è stato frutto solo dell’ideologia di un manipolo di persone, ma un credo diffuso che ha pervaso l’uomo comune, contro cui poche, solitarie voci si sono levate”.
“Raccontare le storie di questi protagonisti che hanno vissuto la tragedia “per non dimenticare” è soltanto una prima parte del “fare memoria” – spiega Chiara Scinni, presidente dell’Istresco – Per rendere la memoria viva e trasformarla in uno strumento di responsabilità si deve agire nel tempo presente affinché i meccanismi dell’odio e della disumanizzazione non si ripetano. Ed è questo il messaggio che il Giorno della Memoria vuole indicare”.
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