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29 marzo 2024

Conegliano

Generazione Z: la "prima volta", spesso, è on line

Un 15enne su 4 ha già avuto rapporti. Ma in tanti preferiscono rifugiarsi nella rete per farlo

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Generazione Z: la

CONEGLIANO - In Italia lo studio Health Behaviour in School-aged Children (Hbsc) sui comportamenti dei ragazzi in età scolare, ha evidenziato che quasi il 24% dei 15enni ha già avuto un rapporto sessuale. I ragazzi della cosiddetta generazione Z (o I-generation), nati tra il 1995 e il 2010, sono, secondo alcune statistiche, più precoci rispetto alle generazioni precedenti per quanto riguarda l’età in cui si approcciano alla loro “prima volta”.

D’altro canto, altri dati che emergono da studi condotti negli Stati Uniti, evidenziano la possibilità di un’inversione di tendenza. L’età in cui si perde la verginità sembra destinata a stabilizzarsi se non addirittura ad alzarsi. Secondo gli studiosi le cause di questo cambio di rotta sono da individuarsi nei cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni. I ragazzi che ora hanno dai 6 ai 22 anni sono nati in un periodo durante il quale l’avvento della tecnologia ha stravolto abitudini e usi della società. Si tratta della prima generazione sulla quale ricadono tutti gli effetti di questo cambiamento: la generazione z non può ricordare un mondo senza cellulari o senza libero accesso a Internet. Sui ragazzi di oggi possiamo pertanto osservare le conseguenze che il mondo iper-connesso sta provocando. Una di queste sembra proprio riguardare il tipo di rapporto dei giovani i-gen con il sesso.

Ad alzare l’età media del primo rapporto sessuale sarebbe la facilità di accesso da parte dei ragazzi a contenuti di tipo erotico. Se fino a qualche anno fa per soddisfare le proprie curiosità un ragazzo doveva esporsi nel mondo reale, superando la paura di un possibile rifiuto, ora ha un’alternativa sicura, che non richiede alcun tipo di rischio e nulla in cambio: il mondo di internet. Il timore di mostrarsi per ciò che si è e di porsi davanti ad una situazione che presuppone la presenza fisica di un’altra persona, attanaglia i ragazzi di oggi, che si rifugiano online per navigare su siti pornografici o siti che permettono di avere rapporti attraverso videochiamate.

Ma da dove provengono tutte queste paure e incertezze che sempre di più hanno ragazzi e ragazze nei confronti delle relazioni e dei rapporti sessuali? Chiara Simonelli, presidente della Federazione europea di sessuologia, e professoressa di Psicologia e psicopatolologia dello sviluppo sessuale all’Università Sapienza di Roma, spiega: “C’è un boom della pornografia, dove il sesso è ammiccante, stereotipato. Non è un caso che, spesso, le ragazzine puntino molto su un aspetto fisico sessualizzato che estremizza le caratteristiche tipiche dell’identità femminile». Uno studio condotto da Next Step Projects in collaborazione con la University of London ha messo in luce come questa tendenza si sia già avviata con la generazione precedente: nel 2016 un ragazzo su otto dichiarava di essere vergine a 26 anni. La psicoterapeuta psicoanalitica Susanna Abse spiega come già i Millenials (i nati tra il 1980 e il 1995) siano cresciuti in una società con un forte bombardamento sessuale. Una cultura ipersessualizzata che, con il tempo, avrebbe alimentato paure e insicurezze personali.

Abbiamo intervistato su questo tema alcuni ragazzi della generazione Z del coneglianese. “Non penso che l’età del primo rapporto sessuale si possa spostare in avanti in futuro. Credo, anzi, che si abbasserà. E’ possibile che i ragazzi che hanno difficoltà a rapportarsi con la società si rifugino nella pornografia online, ma siamo tutti umani e abbiamo bisogno del contatto fisico con gli altri”, spiega Beatrice che ha 18 anni. I dati più recenti forniti da Pornhub, il sito porno più visitato di internet, indicano che il 29% degli utenti hanno età compresa tra i 18 e i 24 anni. Secondo Francesca, ragazza diciottenne, tutti i ragazzi prima di avere un rapporto sessuale hanno già visto video pornografici o scene di sesso. “Credo che a lungo andare possa accadere che i ragazzi prediligeranno i siti porno piuttosto che i contatti con le persone reali. Tutto ciò, però, entro determinati limiti.” Anche Francesca sostiene, infatti, che il rapporto fisico manterrà comunque importanza. “Dopotutto è un gesto umano”, ha ribadito la ragazza.

 

I ragazzi sembrano essere, invece, molto più scettici al riguardo. “Non penso affatto che il motivo per cui i ragazzi guardano la pornografia sia collegato ad un timore di affrontare “la prima volta”. Anzi, credo che i ragazzi preferiscano i rapporti reali”, racconta Samuel. Marco, 17 anni, ammette che i giovani usufruiscono della pornografia online in larga misura, anche prima di avere rapporti reali. “La pornografia è la base del sesso. La paura della prima volta è molto diffusa, ma rifugiarsi su Internet non è una mossa intelligente”, spiega Marco. Elia aggiunge: “Si cerca di imitare la pornografia ma poi ci si rende conto che è tutta finzione. Il porno viene preso come una sorta di guida e credo che questo potrebbe portare all’abbassamento dell’età in cui si inizia a fare sesso”.

Sara Saccon

 



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