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28 marzo 2024

Treviso

GASOLIO ALLE STELLE, AUTOTRASPORTI IN GINOCCHIO

Chi può va a fare rifornimento in Slovenia. Molti meditano di chiudere l’attività. Il lavoro è poco e i margini sono sempre più bassi.

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GASOLIO ALLE STELLE, AUTOTRASPORTI IN GINOCCHIO

TREVISOAutotrasporto trevigiano sul piede di guerra per il caro-carburante. Il prezzo del gasolio è ormai fuori controllo, in Italia si paga 0,27 centesimi in più al litro della media europea che fissa il prezzo alla pompa a 1,465 euro al litro.

Un autotrasportatore italiano oggi è costretto a pagare 33 centesimi in più di un suo collega francese, oltre 20 centesimi in più di quello tedesco, 35 in più di quello spagnolo e ben 43 in più di quello sloveno.

«È una follia – conferma Alvise Dorigo, presidente della CNA-Fita di Treviso, l’unione che rappresenta l’autotrasporto - . La crisi del settore è ormai arrivata a un punto di gravità senza precedenti. Sempre più aziende sono ormai prossime al fallimento: non riescono più a pagare il carburante schizzato alle stelle. Sborsiamo 700-800 euro in più al mese per camion su una base media di 100 mila chilometri l’anno. Chi può va a fare rifornimento in Slovenia, dove il costo del gasolio è molto inferiore rispetto a quello che si paga in Italia, e non si capisce perché dato che non hanno raffinerie».

Il superamento della soglia psicologico dell’1,8 euro al litro, la scorsa settimana, ha nuovamente mandato in fibrillazione la categoria che responsabilmente aveva scelto di non scioperare a fine gennaio per non mettere ulteriormente in ginocchio il Paese. Ma adesso in ginocchio ci sono loro, per colpa, principalmente dell’aumento incontrollato del costo del gasolio.

A livello nazionale la presidente della CNA-Fita Cinzia Franchini ha scritto, nei giorni scorsi, una lettera al presidente Monti in cui chiede, a nome della categoria, tre misure per salvare l’autotrasporto italiano:

- da attuare subito: la sterilizzazione dell’Iva sulle accise per porre fine all’ingiusto fenomeno delle tasse sulle tasse reso ancora più gravoso dal recente incremento dell’aliquota Iva;

- nel medio periodo di operare una più decisa liberalizzazione della distribuzione del carburante in modo che il mercato possa autonomamente calmierare il prezzo alla pompa;

- infine, di farsi autorevole promotore in Europa di una Borsa europea del petrolio che possa mettere il più possibile al riparo dalla volatilità dei prezzi i mercati nazionali.

A livello trevigiano e veneto, sabato si riunirà il consiglio della categoria per concordare iniziative.

 


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