Gas veneto e friulano per "staccarci" dalla Russia: "C'è anche a Vittorio, ma c'è un problema di costi e tempi"
L'analisi del geologo Antonio Della Libera, ex sindaco della città
VITTORIO VENETO - Gas veneto e friulano per combattere la dipendenza energetica dalla Russia e la crisi innescata dal conflitto in corso? Potrebbe essere un’idea. Il Friuli-Venezia Giulia, infatti, potrebbe essere interessato da future ricerche di gas naturale: nel Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee, documento approvato dal ministro Roberto Cingolani, alcune zone della regione rientrano nella fascia “verde” e potrebbero essere soggette ad analisi di questo tipo.
Anche alcune aree del nostro territorio potrebbero offrire gas naturale.“Ci sono dei pozzi nel felettano, a Vittorio Veneto e a Susegana – spiega il geologo Antonio Della Libera -. La ricerca è sempre possibile, può avere successo o non averlo. La zona collinare può essere interessante: bisogna però fare degli studi per vedere se ci sono strutture geologiche in grado di contenere il gas. In questo senso la zona pedemontana è già stata investigata”.
“Le ricerche hanno dato qualche risultato, ma c’è un problema di costi e di tempi – aggiunge l’ex sindaco di Vittorio Veneto -. Questi avvenimenti dolorosi ci dimostrano che siamo stati imprevidenti nel programmare le fonti energetiche”. “Io credo che sia ragionevole dire che possiamo abbandonare completamente la dipendenza dai russi nell'arco di 24-36 mesi - ha spiegato Cingolani ad inizio aprile -. (Se la Russia dovesse “spegnere” il gas, ndr) Per i primi 3-4 mesi non avremmo grossi problemi, un po' perché la stagione calda è in arrivo, un po' perché abbiamo delle riserve, un po' perché non è che abbiamo solo il gas”.