Fugge in Alpago per evitare i pesticidi, il suo appello per salvare quel territorio: "Vietate l'arrivo di monocolture"
In soli 15 mesi in Alpago, le condizioni di salute di Milva sono decisamente migliorate
VITTORIO VENETO - In 15 mesi ha notato un sensibile miglioramento delle proprie condizioni di salute, e così ha voluto ringraziare il territorio che l’ha “accolta” e che ora la fa stare meglio. Milva Foltran, affetta da sensibilità chimica multipla – malattia al 100% invalidante che la costringe a stare lontano da tutto ciò che è chimico – ha voluto dedicare una lettera di ringraziamento all’Alpago, dove si è trasferita poco più di un anno fa.
“Sono molto migliorata grazie alla qualità dell’acqua e dell’aria”, testimonia la 55enne, che venerdì scorso ha letto la sua testimonianza agli studenti di Vittorio Veneto durante la manifestazione per il clima.
“Alpagoti, difendete a spada tratta questo tesoro ambientale, vietando tassativamente che arrivino qui monocolture intensive e insediamenti cementizzati, volti a non portare assolutamente rispetto a questi luoghi incontaminati e a voi tutti”, ha scritto Milva. Fino ad un anno fa la donna viveva a Pordenone, dove – dice lei - “la situazione era insostenibile”. Perché i vicini avevano un frutteto a pochi passi dalla casa in cui viveva.
“Lì facevano i trattamenti e usavano il diserbante – spiega -. Pensavo di morire soffocata”. Il tutto a pochi passi dalla sua abitazione: il diserbante veniva spruzzato a due metri dalla casa, gli antiparassitari a dieci. Ora la 55enne ha voluto rendere noto il suo appello per salvare anche l’Alpago: una delle poche “oasi” rimaste senza inquinamento.