Fridays for Future Treviso torna in piazza per la difesa dell’ambiente
Centinaia di studenti e attivisti venerdì mattina in piazza Borsa per "cambiare il sistema non il clima"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Basta cemento a Treviso, più attenzione alla scuola, stop alle devastazioni ambientali della nostra terra”. Gli studenti venerdì mattina sono tornati in piazza a Treviso, così come in tante città italiane, per il sesto sciopero globale per il clima. Circa duecento studenti delle scuole superiori e attivisti di Fridays For Future Treviso, il movimento dei giovani per il clima ispirato da Greta Thunberg, si sono dati appuntamento in piazza Borsa per chiedere attenzione e risposte sulla crisi climatica partendo dagli interventi in ambito scolastico, alle prese di posizione con multinazionali e industrie.
Da piazza Borsa i manifestanti muniti di cartelli, striscioni, fumogeni e tute bianche si sono diretti verso lo store Benetton in piazza Indipendenza e poi verso le sedi di Eni e banca Intesa San Paolo accusandoli di “devastazioni ambientali e inquinamento per il profitto”. Infine i ragazzi hanno protestato anche contro l’amministrazione per “l’eccessivo consumo di suolo", per i troppi supermercati lungo la strada Ovest a cui si aggiunge l'ultimo che sorgerà vicino alla rotonda dell'Appiani.
“Siamo scesi in piazza come Rete degli Studenti Medi perchè in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, la tematica ambientale non deve prescindere da quelle che sono le lotte trasversali che portiamo avanti da anni -dichiara Carlo Garzara coordinatore della Rete degli Studenti Medi di Treviso - dal diritto allo studio, che dovrebbe dare gli strumenti alle nuove generazioni per un decisivo cambio di rotta, ai trasporti pubblici, agli investimenti in edilizia e sostenibilità, alla lotta alle disuguaglianze e allo sfruttamento".
I ragazzi chiedono “programmi di educazione ambientale, scuole plastic free e ad impatto 0, trasporti pubblici e una città ecosostenibile per un cambiamento di rotta”. "Questa crisi sanitaria di portata globale ha evidenziato le falle del nostro sistema, fino giungere a veri e propri momenti di frattura, sotto lo sguardo silenzioso della classe politica”, continua Carlo Garzara. “In provincia di Treviso per esempio la tematica dei trasporti, l’edilizia, la riqualificazione e sfruttamento degli spazi. E’ il momento per ripensare da capo i modelli socio-economici e l'istruzione per imporre nuove politiche sostenibili in materia ambientale e per porre le basi, finalmente, per una scuola veramente inclusiva e diversa”.