Fregona: "No al referendum per passare in Friuli, ma dateci i soldi"
Il sindaco Laura Buso sollecita l'arrivo dei fondi destinati ai comuni di confine
| Claudia Borsoi |
FREGONA - A Fregona non ci sarà alcun referendum per passare in Friuli Venezia Giulia. Il comune punta piuttosto ad ottenere dal Governo lo stanziamento dei promessi fondi per i comuni di confine, concessi fino al 2012 e poi annullati. Con il via libera della Camera al passaggio del comune di Sappada al Friuli Venezia Giulia, voto espresso il 22 novembre, torna di stretta attualità il tema dei comuni trevigiani di confine.
Fregona, Sarmede e Cordignano potrebbero, pure, chiedere di passare alla vicina regione a statuto autonomo. «Nessuna intenzione da parte nostra di fare un referendum per passare in Friuli – premette il sindaco di Fregona Laura Buso -, ma piuttosto sollecitiamo la richiesta di fondi, quei fondi che lo Stato ha erogato ai comuni di confine fino al 2012, somma che consentiva di garantire a questi comuni, che vivono dei veri e propri disagi e che vedono dei privilegi sulla porta di casa, di poter affrontare delle criticità.
Nel nostro caso, ad esempio, sostenere spese come il trasporto scolastico». Nel 2012 Fregona aveva ottenuto da Roma 900mila euro dal fondo per i comuni di confine. «Fu l’ultimo anno – ricorda Buso -, soldi che ci hanno permesso di rifare o realizzare i marciapiedi. Se un contributo simile, ma anche minore, fosse garantito ogni anno a Fregona e agli altri comuni di confine il gap con il vicino comune friulano non sarebbe avvertito».
Concorda anche Daniele Dal Mas storico attivista del comitato “Uniti per Valsalega”: «Il passaggio di Sappada in Friuli rappresenta un brutto giorno per la montagna veneta. Ora ci aspettiamo che ai comuni di confine come Fregona vengano almeno stanziati i relativi fondi, così come sollecitato dai parlamentari D’Incà, De Menech e Rubinato».