FREGONA – Il medico va in pensione e i suoi pazienti si mobilitano. A Fregona, con febbraio la dottoressa Giovanna D’Erchia, con studio in via Marconi, cesserà l’incarico. E i suoi pazienti sono preoccupati, perché al momento non è stato annunciato l’arrivo in paese di un nuovo medico che si prenda in carico i 1.500 assistiti della D’Erchia. A Fregona, sempre nello studio di via Marconi, opera anche il dottor Ivan Da Ros, che però non potrà farsi carico di tutti i pazienti della collega.

«La pressione dai mutuati c’è – testimonia il sindaco Patrizio Chies – e difficilmente, come avviene in altre parti dell’Usl, al pensionamento della dottoressa arriverà un altro medico. Il problema è che con il Covid tutti i giovani medici sono impegnati nelle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale. C’è dunque un problema nel problema».

Il sindaco ne ha parlato anche con il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi, a cui ha scritto – sottoponendo la questione – pure il consigliere comunale Daniele Dal Mas. «Perdere un medico in un comune di 3mila anime e montano come Fregona, dove tra l’altro risiedono molti anziani, è un grave danno per la comunità» evidenzia il consigliere.

«Al momento – prosegue Chies – i pazienti della dottoressa D’Erchia o scelgono l’altro medico che c’è a Fregona, che ha ancora dei posti liberi, o un medico in altri comuni, in particolare quelli che operano nell’ambulatorio M10 di Cappella Maggiore. Ho chiesto che alcuni dei medici che operano nell’ambulatorio M10 possano, qualche giorno a settimana, operare nell’ambulatorio di via Marconi, a Mezzavilla, in attesa che venga nominato un nuovo medico. Mi auguro che, finita la pandemia, l’Usl risolva la questione che interessa soprattutto le persone anziane del paese che non hanno la possibilità di muoversi con mezzi propri. Da Fregona è infatti difficile raggiungere anche la più vicina Cappella Maggiore».