19/04/2024sereno

20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Frana in Fadalto, il comune contro Anas: "La messa in sicurezza non spetta ai proprietari"

L'avvocato Piva minimizza la portata della diffida, i proprietari pronti a dare battaglia

| Roberto Silvestrin |

immagine dell'autore

| Roberto Silvestrin |

Frana in Fadalto, il comune contro Anas:

VITTORIO VENETO - Due schieramenti per la frana in Fadalto: proprietari dei terreni e comune contro Anas. Questa mattina, durante un incontro pubblico, l’amministrazione ha preso ufficialmente posizione sulla questione della messa in sicurezza dei terreni che sovrastano la Statale 51 di Alemagna: non devono essere i privati – come invece vuole Anas – a pagare i lavori di “bonifica” per evitare che si verifichino altre frane.

 

“La nostra posizione è diametralmente opposta a quella di Prefettura e Avvocatura dello Stato – ha annunciato il sindaco Roberto Tonon -. La responsabilità non è dei proprietari”. Un pronunciamento – quello dell’avvocatura statale – su cui Anas aveva basato la propria posizione, diffidando poi i proprietari “ad intervenire – per quanto di rispettiva competenza – per la messa in sicurezza dell’area prospiciente la statale 51”.

 

L’ente ha inoltre reso noto di aver predisposto, a proprie spese, un progetto di realizzazione di opere di difesa da colate detritiche: avvisando i proprietari che se entro 15 giorni dal ricevimento della diffida (inviata ai primi di settembre) non avvieranno l’iter per i lavori, la stessa Anas realizzerà l’intervento, “avviando di conseguenza le procedure per il recupero dei relativi costi sostenuti a titolo di anticipazione”.

 

La frana risale infatti al giugno del 2017, quando terra e detriti avevano invaso la statale nei pressi dell’abitato di Nove. L’amministrazione si è “schierata” quindi con i possessori dei terreni: è stato l’avvocato Paolo Piva di Venezia, professore esperto in diritto amministrativo, a dichiarare che “il comune è in linea con i proprietari, siamo dalla vostra parte”.

 

Non c’erano – ha spiegato l’avvocato – i presupposti perché il sindaco emanasse un’ordinanza contingibile ed urgente per la messa in sicurezza: non c’è infatti pericolo imminente e la frana non ha carattere prettamente “locale” e circoscritto, visto che il problema riguarda addirittura due province.

 

“Si tratta di rischio idrogeologico – rende noto Piva -, la messa in sicurezza non è imputabile ai proprietari. Certo riguarda i terreni di loro proprietà, ma la responsabilità dell’intervento non riguarda loro”. L’obiettivo del comune è quello di individuare fondi comunitari per questo tipo di lavori, anche se non sarà facile.

 

Piva ha comunque minimizzato la portata della diffida di Anas: “Non andrebbero da nessuna parte in contenzioso, non ci sono conseguenza di cui dovete preoccuparvi, dovete state tranquilli - ha dichiarato di fronte ai possessori delle terre -. Quella di Anas è una lettera di pragmatica e niente più”.

 

Posizione meno “rilassata” quella dell’avvocato Gianluigi Florian, che insieme all’avvocato Stefano Trubian segue i proprietari: “Non sappiamo se Anas inizierà i lavori – ha dichiarato – Noi risponderemo alla diffida. I proprietari non si lasceranno intimidire, ma combatteranno fino in fondo”. E se l’ente dovesse realizzare la messa in sicurezza, potrebbe avvalersi su chi possiede la terra? “Riteniamo questa pretesa di risarcimento infondata – continua Florian -, priva di fondamento giuridico”.

 



foto dell'autore

Roberto Silvestrin

Leggi altre notizie di Vittorio Veneto
Leggi altre notizie di Vittorio Veneto

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×