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19 aprile 2024

Treviso

"Fiume Piave a secco, va tutelato"

L'allarme di Legambiente che invita i sindaci dei comuni rivieraschi ad aderire al Manifesto contro gli sprechi

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

TREVISO - La portata del fiume Piave, in molti tratti si riduce a zero per periodi di tempo significativi, con pesanti ripercussioni sulla fauna e sulla flora acquatiche e sconvolgendo i normali cicli biologici. La carenza idrica è oramai un problema persistente nell’arco di tutto l’anno.

A lanciare l’allarme è il circolo Legambiente Piavenire che, a pochi giorni dalle elezioni amministrative del prossimo 11 giugno lancia un appello ai candidati sindaci, specie a quelli rivieraschi del Piave, chiedendo di prendere posizione in consiglio comunale riguardo al problema della carenza idrica nel fiume Piave.

“Il bacino del Fiume Piave, Sacro alla Patria, è tra i più sfruttati e artificializzati d’Europa. Nell’area montana, appena il 5% degli affluenti è ancora allo stato naturale, il rimanente 95% è già utilizzato a fini idroelettrici -spiega Legambiente Piavenire. Nel Medio corso, a causa dei prelievi eccessivi e della carenza idrica che ormai da tempo colpisce i nostri territori, il fiume è regolarmente soggetto a secche sempre più accentuate, oltre che nel periodo estivo. Questo crea problemi alla fruibilità del greto e delle acque del fiume, che non si possono più valorizzare per attività turistiche e ricreative, come pesca, iniziative di educazione ambientale, uscite in kayak e canoa, passeggiate, osservazioni naturalistiche, meditazione. Viene inoltre compromessa gravemente la capacità di autodepurazione del fiume dagli inquinanti che derivano dagli scarichi urbani e agrari. Gli ecosistemi della zona golenale e dell’intera pianura alluvionale tendono a cambiare, diventano banali, ripetitivi, privi di valore paesaggistico, monotoni e con una grave perdita di biodiversità.

"In questo contesto, non è possibile immaginare uno sviluppo del territorio, con nuove economie che abbiano al centro la valorizzazione ambientale e la fruizione sostenibile. Il fiume è come un organismo vivente, va rispettato e tutelato nella sua interezza, dalle sorgenti alla foce”.

Proprio per preservare il Piave, l’associazione, insieme ad una ventina di gruppi e associazioni, ha lanciato nei giorni scorsi il “Manifesto per la Piave” con cui chiede alle istituzioni più impegno verso un nuovo modello di gestione, per uno sviluppo sostenibile delle risorse naturali e una sensibilizzazione sul risparmio idrico, oltre a favorire una azioni di rinaturalizzazione per migliorare il patrimonio di biodiversità. Il manifesto è caricato sulla piattaforma change.org.

Al momento hanno già aderito i comuni di Borso del Grappa, Breda di Piave, Casale sul Sile, Silea, Susegana, Segusino, Santa Lucia di Piave, Fontanelle e Zenson di Piave.

 


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Isabella Loschi

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