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28 marzo 2024

Treviso

FITOFARMACI RIDOTTI DEL 20 PER CENTO SULLE COLLINE DEL PROSECCO

Primi risultati del protocollo viticolo del consorzio tutela

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

FITOFARMACI RIDOTTI DEL 20 PER CENTO SULLE COLLINE DEL PROSECCO

TREVISO – Azzerare l'impiego di fitofarmaci tra i vigneti della pedemontana non è solo possibile, ma è anche conveniente. A dirlo è lo stesso Consorzio di tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco superiore, che proprio in questi giorni ha fatto un bilancio delle attività svolte dagli agricoltori seguendo le regole inserite all'interno del protocollo viticolo.

E il risultato della sperimentazione è stato sorprendente. “Il protocollo è stato promosso a pieni voti – fa il punto il Consorzio – grazie ad esso nell'area Docg si sono compiuti ad oggi il 20 per cento dei trattamenti fitosanitari in meno rispetto agli anni scorsi, e con prodotti meno tossici”. In tutto ciò, cosa assolutamente non secondaria, la produzione non ha subito alcun rallentamento. “Il tempo variabile che ha caratterizzato questa primavera certo desta qualche preoccupazione, così come gli eventi atmosferici straordinari dei giorni scorsi – continua – ma nonostante le ripetute piogge, le viti sono in perfetta salute”.

Insomma, avanti tutta con il protocollo viticolo, voluto dallo stesso Consorzio per ridurre sempre di più i fitofarmaci in vigneto e sostituire i prodotti più tossici con quelli in fascia verde, cioè con quelli a minore impatto ambientale. “Con questo desideriamo anzitutto proteggere il delicato ecosistema delle colline del Prosecco superiore – spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela – e vogliamo inoltre rispondere alla richiesta di sicurezza dei cittadini: in questo senso tutto il territorio si sta muovendo in modo coordinato, come dimostra l’iniziativa dell’Usl di Pieve di Soligo (lo screening su 500 abitanti) che consiste nella prima concreta indagine per verificare i possibili effetti sull’organismo umano derivanti dal Mancozeb, prodotto ancora molto utilizzato ma bandito dal nostro protocollo viticolo per la sua tossicità”.

Il lavoro non manca, quindi. Anche se i viticoltori pronti a seguire le regole del Consorzio crescono in continuazione e oggi, dopo il 2011 di prova, sono già diverse centinaia. Entro fine luglio, per di più, la Regione dovrebbe far partire due nuove sperimentazioni: la prima prevede lo studio di difesa della vite dalle malattie con metodi in grado di ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, mentre la seconda riguarda una ricerca su metodi alternativi di distribuzione dei prodotti fitosanitari, con particolare attenzione alle aree più impervie di alta collina, per evitare la dispersione delle sostanze nell’ambiente, permettendo al tempo stesso di limitarne l’utilizzo al minimo indispensabile.

“Il Consorzio di tutela – concludono da Conegliano e Valdobbiadene – sarà il capofila di un lavoro che vedrà la collaborazione di tutti gli enti del territorio: dagli istituti di ricerca universitari al Cra, da Veneto agricoltura ai 15 Comuni dell’area pedemontana, sino alle associazioni di categoria e alla Camera di Commercio".

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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