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28 marzo 2024

Nord-Est

Fine vita, dal Veneto ok alla richiesta di suicidio assistito

È il secondo via libera nella regione e il quarto in Italia

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Filomena Gallo

VENEZIA - In Veneto arriva per la seconda volta, senza ostruzionismi, il "via libera" da parte dell'azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico ad una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al "suicidio medicalmente assistito". Lo annuncia all'ANSA l'Associazione Luca Coscioni. Si è infatti conclusa per "Gloria" (nome di fantasia), 78 anni, malata oncologica veneta, la procedura di verifica delle condizioni e delle modalità per accedere al "suicidio assistito", dopo circa 6 mesi dall'avvio dell'iter. Assistita dai legali dell'Associazione Luca Coscioni cui si era rivolta, aveva infatti iniziato la procedura a novembre 2022, con una richiesta all'azienda sanitaria competente di effettuare tutte le verifiche per accedere all'aiuto alla morte volontaria, come previsto dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale.

L'azienda sanitaria, tramite i propri medici, ha dunque attivato le verifiche necessarie e ha stabilito che Gloria possiede tutti i requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta, accertando che: Gloria ha autonomamente e consapevolmente deciso di procedere con l'aiuto alla morte assistita; che è affetta da patologia oncologica irreversibile; che tale patologia produce sofferenza che lei stessa reputa intollerabile; che i trattamenti con "farmaci antitumorali mirati" costituiscono sostegno vitale. A fine marzo 2023, l'azienda sanitaria ha comunicato alla signora Gloria che, a seguito della relazione multidisciplinare prodotta dai medici dell'azienda sanitaria, anche il Comitato etico ha rilevato la sussistenza dei requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta. Nell'aprile 2023 l'azienda sanitaria ha poi comunicato la tipologia di farmaco idoneo per poter procedere e le modalità di assunzione. Nei giorni scorsi, l'azienda ha reso noto che fornirà la strumentazione necessaria all'autosomministrazione del farmaco letale e ha confermato che il Servizio sanitario regionale fornirà tutto quanto occorre nell'immediatezza dell'evento. Nelle Marche, Federico Carboni, quasi un anno fa, è stato il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assistito in Italia, ricorda l'associazione, ma aveva dovuto farsi carico dei costi del macchinario, acquistato poi grazie a una raccolta fond

i. Le parole di Gloria: "Ho vissuto periodi pesanti con forza e volontà per affrontarli, fin dall'inizio ero informata che si prospettava un periodo difficile e così è andata, ed ecco la motivazione della mia richiesta di fine vita dignitosa. Ho avuto una vita libera, bella, quando deciderò di procedere con l'aiuto al suicidio per porre fine alle mie sofferenze nonostante tutto l'ultima parola per me sarà 'la vita è bella' e sono stata libera fine alla fine."

'Dopo gli ostruzionismi registrati nelle Marche, in Umbria e in Friuli Venezia Giulia, la Regione Veneto si distingue per la corretta applicazione della sentenza della Corte costituzionale sul 'caso Cappato', che rende non punibile l'aiuto al suicidio a determinate condizioni'. Lo sottolinea Filomena Gallo, Segretaria dell'Associazione Luca Coscioni per la liberta' di ricerca scientifica e difensore e coordinatrice del collegio legale di difesa di 'Gloria', la donna a ci e' stato concesso il via libera da parte dell'azienda sanitaria regionale e dal Comitato etico ad una richiesta di verifica delle condizioni per poter accedere al 'suicidio medicalmente assistito. 'L'azienda sanitaria si e' espressa anche sulla metodica e sul farmaco, con successivo parere del comitato etico competente - sottolinea Gallo -. Come collegio legale di Gloria, abbiamo chiesto chiarimenti all'azienda sanitaria competente affinche' la signora, dopo la conferma della sussistenza delle condizioni previste dalla Corte, potesse avere certezza di come e dove avrebbe potuto procedere'. Oggi Gloria 'sa che potra' procedere anche a casa, che l'azienda fornira' il farmaco e tutto quanto necessario, tranne il personale medico al momento non disponibile. Gloria si avvarra' del suo medico'. L'associazione Luca Coscioni rileva che 'il Veneto e' anche la prima Regione d'Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessarie per la proposta di legge regionale 'Liberi subito' affinche' i tempi di risposta delle aziende sanitarie alla persona non superino i 20 giorni. Invitiamo le altre Regioni a seguire l'esempio'. Gloria e' la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito e il relativo parere favorevole da parte dell'azienda sanitaria e del comitato etico. 'In Italia, per quanto se ne abbia notizia - puntualizza Gallo - e' la quarta volta che accade'. (ANSA).

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