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09 settembre 2024

Nord-Est

Fine vita, Cappato deposita firme per la legge in Veneto

Con l'Associazione Coscioni ne ha consegnate 9mila al Consiglio

| Ansa |

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Fine vita, Cappato deposita firme per la legge in Veneto

VENEZIA - Anche il Veneto discuterà nel Consiglio regionale una proposta di legge per il 'suicidio assistito', elaborata dall'Associazione Luca Coscioni che stamane, con Marco Cappato, ha depositato nella sede dell'assemblea legislativa 9mila firme a sostegno dell'iniztiva. Un appuntamento preparato in modo scenografico, con le scatole contenenti i moduli con le firme portate in corteo lungo il centro storico di Venezia fino ad arrivare a Palazzo Ferro Fini, sede del Cosiglio.

Successivamente, in campo Santa Margherita, Cappato, Stefano Gheller e Diego Silvestri, oltre ai rappresentanti del Comitato Liberi Subito hanno illustrato i contenuti della proposta di legge e le linee della campagna sul tema del fine vita che l'associazione Coscioni sta portando avanti. Dopo il deposito delle firme, la proposta di legge verrà affidata all'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale per la verifica della conformità. La presentazione e discussione in quinta Commissione consiliare darà accesso alla votazione in aula. Il Veneto è la seconda regione, dopo l'Abruzzo, a depositare le firme. Piemonte, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia - fa sapere l'associazione - hanno raggiunto la soglia di firme necessarie e sono prossime al deposito.

Marco Cappato si è detto fiducioso nell'approvazione della legge da parte del Consiglio veneto. "Le migliaia di persone che hanno firmato in Veneto hanno voluto mandare un messaggio a chi li rappresenta - ha osservato - La necessità di poter essere liberi di decidere nel fine vita non ha colore politico, è un tema fortemente sostenuto secondo i recenti sondaggi condotti proprio in questa regione dalla stragrande maggioranza degli elettori in modo trasversale, da destra a sinistra, da laici e cattolici, da persone di tutte le fasce di età". "Serve una legge - ha aggiunto - che eviti attese lunghe, in altre regioni anche due anni, e calvari nei tribunali per vedere rispettate le proprie volontà". Poi un messaggio al governtore Luca Zaia: "l'attenzione e la sensibilità già mostrata dal presidente Zaia e dal Consiglio regionale con l'approvazione dell'Ordine del giorno in materia, nonché le concrete risposte fornite alle persone malate come Stefano Gheller e la paziente oncologica 78enne rafforzano la nostra speranza e la nostra fiducia". Nelle scorse settimane il dibattito sul tema si è riacceso in Regione perché una donna veneta di 78 anni, paziente oncologica, assistita dall'Associazione Luca Coscioni, ha ricevuto l'ok dalla azienda sanitaria locale alla sua richiesta di accesso al "suicidio assistito" dopo circa 6 mesi dall'avvio dell'iter e il completamento di tutte le verifiche necessarie previste dalla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato\Antoniani. Gloria è la seconda cittadina residente in Veneto, dopo Stefano Gheller, affetto da distrofia muscolare, ad aver ottenuto la verifica delle condizioni per poter accedere al suicidio assistito. (ANSA)


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