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24 aprile 2024

Treviso

"Fermate gli scavi alla cava Morganella": scatta la petizione

Oltre 1100 firme raccolte dalle associazioni ambientaliste e cittadini per bloccare il progetto dopo l'ok della Regione

| Isabella Loschi |

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cava Morganella

PONZANO - “Stop agli scavi sottofalda alla cava Morganella”. La richiesta arriva da un gruppo di cittadini e dalle associazioni ambientaliste presenti sul territorio Paeseambiente, Italia Nostra, Extinction Rebellion Treviso, che hanno lanciato una petizione per fermare il progetto autorizzato dalla Regione nella cava tra Ponzano e Paese.

In soli tre giorni la petizione aperta sulla piattaforma Change.org indirizzata al presidente della Regione, Luca Zaia e ai sindaci dei comuni su cui insiste la cava, compreso il comune di Treviso e Ats, ha raccolto un sacco di adesioni, superando le 1.100 sottoscrizioni. I timori dei cittadini è che l’escavazione consentita danneggi la falda con effetti sulle risorse idriche, comprese quelle del capoluogo. “La cava è in funzione da prima del 1975 per l'estrazione della ghiaia, la sua profondità di scavo ha raggiunto da oltre 30 anni la falda acquifera, permettendo all'acqua di affiorare e creare un lago dalle dimensioni di circa 500.000 metri quadrati”, spiegano i promotori nel testo della petizione.

“La Regione del Veneto il 31 dicembre 2020 ha autorizzato il progetto che prevede l’ulteriore approfondimento per l’escavazione di ghiaia e sabbia sottofalda, dagli attuali 40 a ben 60 metri di profondità, per un totale di 4.150.000 metri cubi in 15 anni. “La falda sotterranea scorre in direzione del comune di Treviso, mentre, a confine della cava, ci sono due discariche che potrebbero inquinare la falda affiorante. Il progetto risulta violare palesemente l’articolo 44 della L.R.44/1982, che vieta l’approfondimento dello scavo oltre i 43 metri sotto il piano campagna, come rilevato dagli uffici della stessa Regione Veneto”.

Le associazioni ambientaliste inoltre ricordano che nel 2014 il consiglio regionale “ha approvato una mozione contro il progetto di approfondimento della cava mentre nel 2016 ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegnava la Regione ad effettuare una ricognizione dei materiali depositati sul fondo della cava per determinarne la natura e l’eventuale pericolosità, al fine della messa in sicurezza della cava. Ad oggi non è stato dato seguito alla disposizione e non si conosce ancora la natura dei materiali presenti sul fondo della cava individuati dalla provincia di Treviso durante un controllo sulla profondità di escavazione”.

Per questo i sottoscrittori della petizione chiedono alla Regione o stop immediato agli scavi e i test sui materiali trovati sul fondo, mentre ai sindaci di Ponzano, Paese e Treviso, oltre a Altro Trevigiani Servizi e al ministero dell’ambiente “di impugnare al Tar il decreto del direttore dell’area e di chiedere alla Regione Veneto la revoca dell’autorizzazione”.

 



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Isabella Loschi

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