Fecero esplodere ordigno in un palazzo ad Adria, arrestati tre giovani
Accusati anche di un altro attentato, indagato carabiniere
| Ansa |
ADRIA - Tre giovani rodigini, tra i 18 e i 23 anni, sono stati arrestati dai carabinieri in seguito alle indagini sull'esplosione con un ordigno artigianale in un condominio di Adria, il 31 marzo scorso, provocando seri danni. Tra le accuse formulate anche quella dii tentato omicidio plurimo con dolo. Secondo gli inquirenti i tre hanno compiuto atti al fine di uccidere facendo appunto deflagrare un ordigno composto da una miscela di tipo pirotecnico (a base di perclorato di potassio, polvere nera ed alluminio) sulla base del portone del condominio che h comportato la rottura dei vetri della porta d'ingresso al piano terra e delle finestre del piano ammezzato, distruggendo completamente l'androne e anche le porte di tre dei sei appartamenti posti al primo e al secondo piano dello stabile, mettendo a rischio la vita dei condomini, tra cui bambini.
I tre sono indagati anche per aver detenuto e portato in luogo pubblico, il 29 luglio, materiale esplodente che avrebbero gettato contro alcuni appartamenti del villaggio Tizè di Rosolina Mare, causando tre esplosioni mentre c'erano ancora persone nella zona. Secondo l'ipotesi accusatoria i tre avrebbero dimostrato indole violenta, xenofoba e intenzioni di spedizioni punitive, Per questo la Procura di Rovigo ha chiesto e ottenuto dal Gip per i tre indagati la misura cautelare. Nel corso della esecuzione della misura cautelare i carabinieri di Adria hanno eseguito perquisizioni e sequestri nei confronti anche di altre due due persone. Nell'inchiesta risulta indagato, per rivelazione di segreto d'ufficio, un carabiniere al quale i tre giovani si erano rivolti per conoscere notizie sullo stato delle indagini.
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