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28 marzo 2024

Treviso

Esordio romano domani per la pittrice trevigiana Betty Vivian

Vivian ha scelto di devolvere parte del ricavato della vendita dei quadri

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Betty Vivian

TREVISO /ROMA - Nel cuore di Roma, il 2 luglio prossimo, la Galleria dei Miracoli di Piazza del Popolo ospiterà l’inaugurazione della prima mostra personale dell’artista trevigiana Betty Vivian dal titolo “Passaggio in indaco. Prove di volo” (Roma, Galleria dei Miracoli, Via del Corso 528/Piazza del Popolo, ore18.30, ingresso libero), in esposizione permanente fino all’11 luglio.

Il Vernissage verrà inaugurato dal critico e storico dell’arte Daniele Randini Tedeschi, con la presentazione affidata ad un’artista d’eccezione, Mita Medici, attrice amatissima dal grande pubblico e pittrice per passione, affiancati dal fotografo Carlo Landucci per la Onlus “Gli occhi della Speranza” – che opera in Africa con il sostentamento di comunità e l’installazione di laboratori e apparecchiature mediche che consentono interventi chirurgici, oculistici e odontostomatologici – alla quale Vivian ha scelto di devolvere parte del ricavato della vendita dei quadri. La Personale – che rimarrà in esposizione dal 2 all’11 luglio, visitabile negli orari di apertura della Galleria (15.oo-20.00, la mattina su appuntamento) – è stata realizzata insieme a Raoul Bensinelli, in collaborazione con il fornitore ufficiale MomArte - Materiali per Artisti, e la Cantina Casale del Giglio.

Nelle sue opere - olio su tela e acquerelli con colori Schminke MomArte – c’è il forte richiamo alla sua Treviso e un profondo legame con il Brasile, terra che l’ha ospitata per lunghi anni. L’acqua in particolare - in omaggio alla sua città d’acque - è l’elemento naturale di maggiore ispirazione per il suo valore simbolico e la sua capacità di rappresentare il nostro eterno divenire, quel movimento necessario all’emozione, perfettamente colti dall’artista.

«I paesaggi e le ambientazioni oniriche di Betty Vivian – spiega Daniele Randini Tedeschi – trasportano l’osservatore nella dimensione del viaggio verso mete lontane, tra foreste lussureggianti e specchi d’acqua limpida. Usando come strumenti la pittura a olio e l’acquerello, Vivian dipinge brani del suo passato, trasferendo su tela le sensazioni e le emozioni vissute a contatto con persone e luoghi a cui dimostra, nel profondo, di appartenere».

«La trascrizione delle emozioni e dei sentimenti che l’artista prova nei luoghi ha qualcosa di familiare, nonostante la sua cifra sia originale – scrive di lei Vittorio Sgarbi – non è una paesaggista tradizionale, però riesce a comunicarci qualcosa che è già dentro di noi e che ci fa sentire quel tramonto come lo sente lei, vedere quella barena come la vede lei, e muoverci in una realtà che è al confine tra il sogno e la visione». L’artista è stata inoltre invitata, come membro di Identity Collective, ad una sinossi di presentazione, che si terrà ad agosto, riguardo un suo recente lavoro che riflette sul tema dell’integrazione, presso il Padiglione Nazionale Granada alla 59. Biennale di Venezia Arte.

OT

 


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