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28 marzo 2024

Montebelluna

Escavazione e muro sul Piave, è polemica Bottacin-Puppato

L'assessore regionale scrive al ministro e l‘ex senatrice parla di corruzione

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Escavazione sul Piave

CROCETTA DEL MONTELLO – Inaspettatamente l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, che solo poche settimane fa aveva ribadito che la competenza sul fiume è dell’Autorità di Bacino e non sua, ora scrive al ministro dell’Ambiente Sergio Costa per sapere se il governo ha abbandonato il progetto tanto contestato delle casse di laminazione sul Piave a Ciano del Montello, progetto che prevede non solo un escavazione senza precedenti ma anche un muro lungo oltre 13 chilometri nell’area golenale soggetta tra l’altro a tutela europea.

“Ritengo doveroso rivolgermi a lei, signor Ministro, per sapere se il Governo, in merito agli interventi da realizzare lungo il bacino del fiume Piave, e in maniera specifica rispetto all’intervento delle ‘Grave di Ciano’, abbia deciso di abbandonare il progetto. Se ci sono altre ipotesi alternative, essendo in capo al Governo ogni decisione in merito, chiedo che ci vengano esposte quanto prima… Credo che la sicurezza idrogeologica del territorio e delle oltre 300 mila persone che abitano nel bacino e sono interessate dal rischio esondazioni sia anche la preoccupazione del Ministro – commenta Bottacin – e pertanto mi attendo una risposta chiarificatrice compatibile con le tempistiche di avvio della progettazione”. Nei precedenti comunicati Bottacin parlava di 100mila persone in pericolo.

L’iniziativa ha quindi suscitato l’intervento dell’ex senatrice Laura Puppato: “Inizialmente, tutte le responsabilità erano accollate al Ministero dell’ambiente, quasi che quel progetto non fosse originato e voluto dalla Regione che ne ha disegnato dimensioni e valore, insomma pareva inizialmente vittima anche la Regione di uno Stato centralista… Al punto che, l’assessore Bottacin, si dimostra magnanimo, non chiude la porta alle richieste della sua sindaca di Crocetta e si rende disponibile ad accogliere contro valutazioni e controproposte purché adeguate a risolvere il problema. Ed ecco che la sindaca Tormena si attiva a chiamare il CIRF (Centro italiano per la riqualificazione fluviale) maggior esperto in fiumi, già consulente dei ministeri di Francia e Svizzera, per presentare le controdeduzioni per la metà di febbraio”.

“Ebbene si scopre ora, tutto finto, una sceneggiata... Bottacin è chiaro, chi si permetterà di fare obiezioni e contro valutazioni ha in animo di “non fare” quindi, valendo solo il verbo “fare” associato ai “tanti schei” in una Regione che è già leader italiana per costi, corruzione e malaffare nelle grandi opere, vuol dire che forse lo stesso Ministero non ha più intenzione di finanziare la grande opera già prevista. Sono bastati a fargli fare retromarcia, la presenza di 3000 persone e qualche esponente politico del Pd lungo il Piave... per evidenziare il suo vero pensiero. È così, la dittatura leghista è così, non si cambia”.

“Deduco che tutta la messa in scena della “disponibilità” della Regione alla propria sindaca sia pura parvenza, ciò che vale è il diktat centralistico mai condiviso con la popolazione e le amministrazioni locali che, a riprova del livello democratico di Bottacin, vede “complotti con lo Stato” in una normalissima volontà di “guardarci dentro” per comprendere quale la migliore soluzione e se sia corretta l’analisi fatta sull’asta e i rischi alluvioni del fiume la Piave. Insomma, guai a chi si permette di analizzare la coerenza e qualità delle opere contro il dissesto idraulico - anche se le paga lo Stato - l’unico che vuole avere voce in capitolo a sfregio delle sue amministrazioni e dei cittadini innamorati della bellezza del nostro paesaggio, è la Regione”.

“Se lo scordi assessore di fare il bello e il cattivo tempo secretando atti e documenti, la fretta è dimostrato, è pessima consigliera, vedi Pedemontana: 17 anni passati per assommare danni a danni quando con la legge obiettivo in 2 anni doveva essere pronta secondo il vostro governo..., un impatto di queste dimensioni in un’area di grande valore naturalistico va ben ponderata. Questo dice il buon senso e si immagini, persino la democrazia”.

La risposta di Bottacin non tarda ad arrivare: “In merito alle dichiarazioni di Laura Puppato del PD, riguardanti la realizzazione delle casse di espansione a Ciano del Montello l’assessore regionale all’Ambiente e Difesa del suolo, Gianpaolo Bottacin precisa che – si legge in una nota della Regione -: la pianificazione della operazione è da sempre in capo all'Autorità di Bacino e quindi al Ministero dell'Ambiente; la Regione opera secondo tale pianificazione, non secondo volontà proprie; non sono certo state le manifestazioni di questi giorni a far scrivere l'ultima lettera al ministro Costa, ma i contenuti della lettera rappresentano da sempre la posizione della Regione, come testimoniato anche dai verbali e registrazioni della riunione tenutasi in prefettura a Venezia il 9 dicembre: se ci sono soluzioni diverse che il ministro ritiene migliori ce le dica; la progettazione non è mai iniziata anche se da mesi si continua a dire che la regione ha realizzato progettazioni”.

Quindi Bottacin conclude: “Viste le insinuazioni sulla corruzione che la Puppato fa in relazione alle opere della Regione mi domando come mai non vada in procura a denunciare. Rimaniamo, quindi, in attesa e continueremo a sollecitare il Ministro su quale sia l'intendimento del governo in merito a questa opera, ricordando che se al governo nazionale ci fosse stata la Lega, la Puppato avrebbe già chiesto al governo di bloccarla. Poiché al governo c'è il partito della Puppato, se è contraria, lo dica al ministro e ci faccia rispondere in tal senso. Ribadisco che la Regione è esecutrice, non pianificatrice. La pianificazione di quali interventi fare è in capo al governo. Ci dica se ha cambiato idea”.

 



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