Emilio Isgrò.
L'artista parlerà sul suo ultimo libro di poesia Sì alla notte
Incontri - Presentazioni
quando | 03/04/2023 |
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orario | Dalle 17:30 alle 19:00 |
dove |
Treviso Palazzo Giacomelli - piazza Garibaldi 13 Treviso |
prezzo | ingresso gratuito |
info | 0422 294276 eventi@confindustriavenest.it |
organizzazione | Associazione Amici di Comisso |
Emilio Isgrò e Giovanni Comisso, un’amicizia antica che nasce nella Venezia degli anni Sessanta che sarà raccontata dal grande artista, poeta e drammaturgo siciliano, classe 1937, nell’incontro promosso dall’Associazione Amici di Comisso a Palazzo Giacomelli a Treviso lunedì 3 aprile alle 17,30. Nella conversazione introdotta da Isabella Panfido Isgrò presenterà anche la sua ultima opera, il libro di poesie Sì alla notte edito da Guanda. L’incontro è patrocinato dal Comune di Treviso e Confindustria Veneto Est.
Ma come nasce questo legame tra due personalità artistiche così spiccate? Lo raccontava bene la bella intervista della stessa Isabella Panfido ad Emilio Isgrò pubblicata nel sito
www.premiocomisso.it/isgro-e-gli-elzeviri-di-comisso in occasione di un altro evento trevigiano dedicato all’artista, la mostra Emilio Isgrò. Semi e cancellature curata da Valerio Dehò a TRA – Treviso Ricerca Arte nel 2014.
La cancellatura dunque all’origine, nei testi che, tra il 1960 e il 1967, l’allora caporedattore cultura del Gazzettino riceveva da Giovanni Comisso: “I pezzi venivano dettati dallo scrittore al suo segretario factotum e mi arrivavano fitti di ripensamenti, cancellature, modifiche. Non era facile ricostruire il testo, torturato da correzioni, tutto trapuntato di parole eliminate, tante righe nere, parole che emergevano qua e là. E’ stato allora, ripassando quei pezzi che cominciò a maturare in me il senso nuovo delle parole barrate, della cancellatura”, così Isgrò nell’intervista concessa a Isabella Panfido. E continuava dicendo “Eravamo in ottimi rapporti, ma lo scrittore era un po’ lunatico”. Per dire poi che Comisso “era una mente libera, indipendente, franco e non amabile, di una secchezza gentile – direi – tutta trevigiana”.
L’incontro a Palazzo Giacomelli consentirà di riprendere questa storia, con nuovi particolari biografici e poetici nel percorso che hanno reso Isgrò uno dei maggiori artisti europei tra XX e XXI secolo.
Un’opera di Isgrò è nella copertina dell’elegante plaquette numerata L’elzeviro (De Piante editore) con l’omonimo testo di Giovanni Comisso pubblicato nel 1933 da La Gazzetta del Popolo, introdotto da Pier Luigi Panza, Presidente della Giuria Tecnica del Premio Comiso. Pur poco noto, si tratta di un testo decisivo nell’opera comissiana da tempo non disponibile e che l’Associazione Amici di Comisso ha proposto di ripubblicare, scegliendo un’immagine di Isgrò.