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20 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

ELOGIO DEL MUTISMO

Il poeta Andrea Zanzotto interviene sulla Legge-bavaglio

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

ELOGIO DEL MUTISMO

PIEVE DI SOLIGO - “Fare un decreto per ammutolire, vuol dire fare un decreto per non parlare. Comunque lo si giri o lo si ribalti, credo che ci troviamo di fronte a un intervento legislativo che è un elogio del mutismo.”

Andrea Zanzotto, dalla casa-eremo di Pieve di Soligo, commenta la cosiddetta legge-bavaglio. Non lo fa di propria iniziativa: forse la sua voce è ormai troppo lontana o assoluta per mischiarsi alla capricciosa realtà contingente. Lo fa perché noi di OggiTreviso siamo andati a trovarlo per fargli una domanda precisa: che pensa del Ddl sulle intercettazioni?

“Penso – risponde il poeta pievigino - che sia un decreto destinato a diventare un elogio del mutismo. Ma non vorrei dilungarmi troppo su questo argomento perché l’unico modo per andare incontro a una legge che mira al silenzio è di tacere. Certe idee non dovrebbero neppure essere formulate, figuriamoci poi essere concretizzate in leggi. E’ mortificante trovarsi di fronte a tali controsensi".

Quindi è esatto ritenere questo decreto una sorta di bavaglio?
In realtà il decreto sembra avere una conseguenza paradossale: quella di spingere a parlare a vanvera chi conserva anche un’implicita razionalità nell’idea stessa del parlare. Il fatto è che poi si incrociano queste mattane con il divieto sottinteso a esprimere solo ciò che può deprimere. E’ un passo detto a vanvera e dedicato alla divinità di chi nega anche a se stesso – visto che si tratta di una legge – di poter dire qualcosa di libero.
Chi vuole questo decreto si dimostra il massimo contraddittore di sè.
Calcolando gli altri parlanti oltre a sé come impliciti non parlanti chiude tutto qualsiasi idea di sviluppo anche a favore di questa legge
La razionalità esige sempre un dialogo. Questo decreto il dialogo lo inibisce. E’ un decreto che intima il silenzio attraverso l’urlo, la tenera adorazione del non essere.
E poi è pericoloso credere di poter disporre dei diversi piani della comunicazione: in questo modo si può vietare all’uomo di essere uomo.  Ma esiste davvero chi culla questi fantasmi?

Il ddl comunque sta per passare alla Camera, per diventare legge di Stato. Che mosse può fare un cittadino qualunque per contrastarlo?
A questo punto…non resterebbe che lasciarsi prendere da un dolce sonno. Che pure non è silenzio.

Nessun'altra forma di reazione è più possibile?
Sì. Si può andare in prigione. E se poi qualcuno chiedesse: perché quell’uomo è stato messo in prigione? La risposta sarebbe: perché ha parlato. E la risposta stessa violerebbe apertamente quella stessa legge. Che peraltro finora è ignota nei suoi termini definitivi.
Anche qui si rivela una contraddizione: nel discutere un tema vago, oscuro, impreciso.

Secondo Berlusconi, il ddl muove anche dalla necessità di proteggere la privacy dei cittadini, la loro sfera personale. Lei, Zanzotto, si sente spiato?
No.

Qual è il suo stato d’animo attuale?
E’ tetro.

 

 


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Emanuela Da Ros

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