Elogio agli asparagi della Marca

I turioni che sanno di primavera

| Sara Armellin |

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TREVISO - Altro che rondini! In Veneto l’arrivo stabile della primavera viene sancito dallo spuntare degli asparagi, con i tipici, gustosi e vigorosi germogli – detti turioni – che, dalle intricate radici delle asparagiaie lasciate a risposo per tutto l’inverno, crepano pian piano la terra scaldata dai raggi del sole.

Infatti l’asparago è uno di quei pochi prodotti ortofrutticoli la cui crescita non può essere eccessivamente forzata: spunta solo a primavera, con minimi eventuali anticipi dovuti all’estrema perizia dei coltivatori che, tra terreni più caldi, acque termali e tunnel ad hoc, riescono a velocizzare di poco il loro naturale germogliare. A parte alcuni esperimenti locali di ricrescita autunnale, ottenuta falciando l’asparagiaia in estate e mettendola così nelle condizioni di ri germogliare a settembre, durante il resto dell’anno, gli asparagi che si trovano in commercio arrivano dall’altra parte del globo, Perù, Cile e Brasile in primis.

Quindi perché acquistare prodotto estero quando basta pazientare un po’ per gustare gli asparagi Veneti, con il primato unico di ben 3 produzioni tra DOP e IGP? Infatti dal Bianco di Cimadolmo IGP  ai verdi e bianchi di Badoere IGP: nella Marca abbiamo solo l’imbarazzo della scelta! Il modo migliore per accaparrarsi i turioni più gustosi è indubbiamente il recarsi direttamente presso le tante aziende agricole che vendono direttamente al pubblico: più che nel prezzo, il guadagno è in primo luogo nella freschezza dell’asparago che, inutile dirlo, va consumato freschissimo per poter godere appieno di tutti i suoi sapori e delle proprietà nutritive.

Moltissimi i modi per gustarli: se la tradizione veneta li propone in assoluto bianchi, lessati e accompagnati a uova, in realtà gli asparagi si prestano a molte altre preparazioni. Come il più moderno consumo a crudo: tagliati sottili, sono squisiti in insalata. Oppure spadellati per condire una veloce pasta, o esaltati in diversi abbinamenti in creativi risotti. L’importante è portarli in tavola freschi, magari il giorno stesso dell’acquisto.

 



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Sara Armellin

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