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18 aprile 2024

Treviso

Edilizia: "A Treviso meno nuove costruzioni e più servizi nei quartieri"

Le proposte di Coalizione Civica "per un’urbanistica a servizio della qualità della vita"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Treviso dall'alto

TREVISO - Nuovi palazzi, abbattimenti e ricostruzioni più elevate, villette trasformate in condomini e nuove lottizzazioni in spazi verdi. A Treviso sbucano ormai in ogni strada cantieri di nuove costruzioni.

“L’edificato continua a crescere a ritmo accelerato senza alcun tipo di disegno organico e senza alcun rapporto con le dinamiche demografiche e che, quindi, avrebbe bisogno soprattutto di un freno al consumo di suolo e alle colate di cemento”, sostiene Coalizione Civica per Treviso che ha realizzato un dossier su edilizia e urbanistica in città prendendo in esame tre anni, dal 2018 al 2021, e le scelte urbanistiche di due mandati amministrativi . Una questione di grande rilevanza sotto il profilo urbanistico, evidenziata da Coalizione Civica, è quella delle strutture dei quartieri.

“L’emergenza Covid-19 e il lockdown ci hanno consegnato delle città in cui molti tradizionali luoghi di lavoro sono stati svuotati anche pesantemente dallo smart working, i centri commerciali sono rimasti per gran parte chiusi, si è drasticamente ridotto l’utilizzo dell’autoveicolo privato”. “Se non sono più necessarie le grandi superfici direzionali perché il lavoro d’ufficio è stato “spostato a casa” sono invece indispensabili aree per servizi pubblici (comunali, sanitari, culturali, per i bambini e gli anziani, per lo sport) e  privati (negozi di vicinato, servizi alla persona) in ogni quartiere per migliorare la qualità della vita sempre, non solo in caso di emergenza sanitaria”, sottolinea Coalizione Civica che ha presentato in Comune diverse proposte per un’urbanistica “a servizio della qualità della vita e non dell’edilizia”.

"Pensiamo, infatti, si debba favorire i recuperi e le ristrutturazioni, a parità di volumi, rispetto alle nuove edificazioni; limitare le nuove edificazioni residenziali che rischiano di comportare sia l’immobilizzazione degli importanti capitali necessari per l’acquisizione dei terreni e le realizzazioni edilizie; favorire il mantenimento e il ripristino di servizi che contribuiscono alla qualità della vita dei cittadini; promuovere il recupero di aree dismesse a fini culturali e sociali; riacquisire il ruolo governo delle trasformazioni cittadine promuovendo la conservazione e la realizzazione dei luoghi della socialità e del vivere comune come la piazza e il verde”.

“Il disegno della città non può essere lasciato alla (pur legittima) convenienza degli operatori del settore edilizio - chiude Coalizione Civica - soprattutto perché questo “lasciar fare” ha ampiamente dimostrato di non servire alla città, alla qualità della vita dei cittadini e a tanti costruttori e investitori immobiliari”.  

 


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Isabella Loschi

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