Dopo la morte di Papa Francesco, il Conclave potrebbe iniziare tra il 5 e il 10 maggio
Cardinali al voto per il nuovo Pontefice: ecco la procedura e i 'papabili'
| Redazione OT |
CITTÁ DEL VATICANO – Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta ieri mattina alle 7.35 nella sua stanza a Casa Santa Marta, si è aperta ufficialmente la fase di sede vacante per la Chiesa cattolica. Secondo le norme previste dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, il Conclave per eleggere il nuovo Pontefice inizierà tra il 15º e il 20º giorno dalla scomparsa del Papa, dunque tra il 5 e il 10 maggio.
Saranno 135 i cardinali con meno di 80 anni chiamati a partecipare all’elezione del successore di Francesco. Resta da chiarire se tra loro sarà incluso anche il cardinale Angelo Becciu, condannato in primo grado dal tribunale vaticano e privo delle prerogative cardinalizie fin dal 2020.
Tutti si ritroveranno nella Cappella Sistina, sotto lo sguardo degli affreschi di Michelangelo, per partecipare al rito del Conclave. Prima dell’ingresso, i cardinali alloggeranno presso Casa Santa Marta, dove viveva lo stesso Francesco, e celebreranno la messa pro eligendo Pontifice nella basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Poi indosseranno l’abito corale e si avvieranno in processione verso la Cappella Sistina. Lì, al termine del giuramento, risuonerà il tradizionale «extra omnes», che segna l’inizio ufficiale delle votazioni a porte chiuse.
Il meccanismo del Conclave prevede due votazioni al mattino e due al pomeriggio. Le schede, scritte a mano e piegate, vengono inserite in un’urna dopo essere state presentate sopra un piatto d’argento. I nomi letti vengono legati insieme e bruciati: la fumata nera indica una votazione non risolutiva, quella bianca annuncerà l’elezione del nuovo Papa. Per essere eletto servono 92 voti su 135.
Il Collegio cardinalizio che si riunirà a Roma è fortemente segnato dalle nomine di Francesco, che in dieci concistori ha creato 110 nuovi cardinali, molti dei quali provenienti da aree periferiche della Chiesa. Dei 135 elettori, 59 vengono dall’Europa (19 dall’Italia), 37 dalle Americhe (16 dal Nord, 4 dal Centro, 17 dal Sud), 20 dall’Asia, 16 dall’Africa e 3 dall’Oceania. Molti si incontreranno per la prima volta durante le Congregazioni generali che precedono il Conclave: si prevede quindi un’elezione meno prevedibile rispetto al passato.
I nomi dei "papabili" si rincorrono. Tra i favoriti figurano il segretario di Stato Pietro Parolin e il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi. Da Gerusalemme emerge il nome del patriarca Pierbattista Pizzaballa, 60 anni, considerato una figura di mediazione tra diverse sensibilità. In corsa anche l’ungherese Péter Erdő, il francese Jean-Marc Aveline, il filippino Luis Antonio Tagle e l’africano Fridolin Ambongo Besungu. L’eventuale elezione di quest’ultimo aprirebbe alla possibilità di un Papa di colore, tema che negli ultimi anni è passato dalla suggestione a una concreta ipotesi.
Tutto sarà deciso nei prossimi giorni, mentre la Chiesa, scossa dal lutto, guarda già al futuro. I fedeli si radunano in piazza San Pietro in preghiera, in attesa che dalla canna fumaria della Sistina salga il fumo bianco e risuoni il tradizionale «Habemus Papam».
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