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28 marzo 2024

Treviso

Dopo le 21 basta “soste” fuori dai locali e chiusura alle 24, i baristi:"Ci penalizzano"

I baristi trevigiani:"Che senso ha anticipare la chiusura alle 24 se i clienti sono seduti ai tavoli e rispettano il distanziamento sociale?"

| Isabella Loschi |

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barista treviso

Stefano Bigaglia della Birretteria

TREVISO - Obbligo di chiusura alle 24 per bar e ristoranti e dalle 21 è vietato consumare in piedi e sostare fuori dai locali, che potranno continuare a servire i clienti solo ai tavoli, al chiuso o all’aperto. Sono queste le nuove misure restrittive, introdotte dall’ultimo decreto del presidente del consiglio, che i gestori dei locali trevigiani dovranno seguire per un mese, se non vogliono incorrere in sanzioni.

Un decreto fatto a caso, senza senso”, è lo sfogo di alcuni gestori del centro di Treviso che si vedono ancora volta penalizzati come categoria. “Certamente mi adeguo a queste nuove regole, nella speranza che possano servire a limitare i contagi, ma non le capisco”, dice Stefano Bigaglia della Birretteria di Borgo Mazzini.

Che senso far chiudere i locali alle 24 se i clienti sono seduti ai tavoli e rispettano il distanziamento sociale?” “Da quando ho riaperto dopo il lockdown ho sempre e solo servito la gente al tavolo o al banco proprio per evitare assembramenti. Anche all’aperto”, spiega. “Ci sta il divieto di non dare da bere alla gente in piedi perché in quel caso è molto difficile far rispettare il distanziamento tra persone, ma andava inserito fin da subito come regola, non fissando un orario limite. In questo modo si creano situazioni di caos che dobbiamo gestire noi baristi. Come ci comporteremo con chi ci chiederà una birra in piedi alle 20.50 o di sedersi al tavolo alle 23.45? Dovremo dieci minuti dopo chiedergli di andarsene? Ci costringono a fare da carabinieri con i nostri clienti e questo non invoglia certo la gente ad uscire!”.

La paura è proprio quella di avere meno avventori dopo le 21. “Abbiamo fatto fatica a riprenderci dopo il lockdown perché la gente aveva paura. Ora speriamo non riaccada con queste limitazioni altrimenti è dura”, dice Achille Diego uno dei titolari del Caffè Artistico. “Cercheremo di adattarci anche a queste nuove misure, nella speranza che serva a qualcosa”.

 


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Isabella Loschi

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