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18 aprile 2024

Conegliano

Dopo 57 giorni di viaggio in sella alla sua vespa è arrivato in Ghana partendo da Conegliano

L’avventura in solitario di Gianluca Pellegrinelli, l’eroe coneglianese della porta accanto

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Gianluca Pellegrinelli

CONEGLIANO – “La vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte”: scrisse il poeta persiano Omar Khayyam e guardando alle imprese del coneglianese Gianluca Pellegrinelli viene il sospetto che in questa massima ci sia un fondo di verità. Già perché in poco meno di due mesi ha attraversato mezza Africa per arrivare in Ghana, in sella alla sua vespa, conoscendo persone, attraversando luoghi e avvicinandosi a culture diverse con la curiosità e l’entusiasmo di chi sa dare un valore alle esperienze. Un’impresa che ha documentato sui social, tappa dopo tappa per giungere nella missione comboniana In My Father's House dove da anni c’è chi si spende per i deboli. Ma bando alle ciance è giusto che a raccontare il suo arrivo sia il protagonista di quest’avventura. Ed ecco cosa ha scritto nel suo “diario di viaggio” una volta giunto a destinazione, rivolgendosi proprio ai suoi concittadini di Conegliano, che lo hanno sempre sostenuto ed incoraggiato durante questa impresa.

Carissimi amici di Conegliano, esattamente due mesi fa sono partito per il mio viaggio in Vespa in solitaria dall'Italia al Ghana. Alcuni giorni fa sono arrivato dopo un lunghissimo viaggio di 57 giorni, attraversando 10 Paesi e percorrendo 12.000 km. I tratti più impegnativi sono stati i deserti del Sahara e della Mauritania oltre alle strade impossibili della Guinea e in parte della Costa d'Avorio. Tutto comunque è andato bene. Adesso sono nella missione comboniana In My Father's House dove ero già stato 9 anni fa a fare volontariato. La missione, gestita da 40 anni da Padre Joseph Rabbiosi supporta 800 bambini alla crescita, fornendo loro istruzione dalla scuola primaria alle superiori. Nella missione c'è tutto quello che serve, ma oggi siamo andati a portare dei bambini nei loro villaggi per le vacanze di Natale e vi assicuro che ho visto situazioni di precarietà e povertà che non lasciano indifferenti.

Nel villaggio di Mafia Vodza ho scattato la foto con lo striscione di auguri dedicato a Conegliano, striscione dipinto ieri con i bambini che sono in missione. In un altro villaggio, quello di Workpoe, la popolazione ha espresso il desiderio di poter ricevere una pianola per permettere al coro della chiesa di cantare non solo con il supporto dei tamburi. A gennaio da Brescia partirà un container di aiuti, se qualcuno avesse una pianola che non usa mi contatti in privato. Se invece avete voglia e piacere di fare una offerta, di qualsiasi importo, vi assicuro che tali somme vengono spese da Padre Peppino come farebbe un buon padre di famiglia. Io riparto tra il 2 e il 7 gennaio per rientrare in Italia, sempre con la mia Vespa. Stimo di metterci dai 45 ai 50 giorni, salvo problemi che dovessero insorgere. Non ho più l'incognita del percorso, so cosa mi aspetta e in fondo, pensandoci meglio, non so se questo è un bene o un male. Faccio gli auguri a tutti i miei concittadini di Conegliano ed a Fabio Chies che ringrazio ancora insieme all'amministrazione comunale per il supporto che hanno dato a settembre mettendo a disposizione la sala del Dina Orsi per presentare l'iniziativa. Ci vediamo a metà/fine febbraio..., Un abbraccio
”.

 

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