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28 marzo 2024

Castelfranco

Don Giovanni Bellò è morto: al suo funerale avrebbe voluto fare l'omelia (già registrata da tempo) ma si vedrà

Il rito funebre dell'ex parroco di Semonzo si terrà a Solagna sabato mattina alle 10

| Maria Elena Tonin |

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| Maria Elena Tonin |

Don Giovanni Bellò

BORSO DEL GRAPPA - Un nuovo lutto nel presbiterio padovano. Alle 5 di stamattina, all'ospedale di Bassano del Grappa dove era ricoverato, è mancato don Giovanni Bellò, aveva 85 anni e da qualche tempo risiedeva a Solagna, dove era nato il 3 novembre 1936 e dove saranno celebrate le esequie sabato mattina alle ore 10.

 

59 anni di sacerdozio vissuti intensamente, per molti anni parroco a Semonzo, ma molto conosciuto non solo in Pedemontana, per le sue posizioni politiche apertamente espresse e le sue apparizioni nei media. Nel bene e nel male, è stato un parroco che ha lasciato il segno nella comunità che lo ha ospitato e in quanti lo hanno conosciuto. Spesso sopra le righe ma anche molto amato, soprattutto dai  più giovani, colorito e poetico: ha vissuto una vita intensa, spesso con il ruolo da protagonista.Don Bellò, famoso per il matrimonio in volo

 

Due anni fa, proprio in questo periodo, la decisione della curia padovana di avviarlo alla pensione e di affiancargli l'attuale parroco di Semonzo, don Manuel Fabbris: una decisione non indolore per la comunità e un passaggio di consegne ma che è stato un passaggio inevitabile, sia per l'età che per gli impegni che una parrocchia richiede. 

 

Un modo di proporsi schietto, senza troppi fronzoli. Molte le iniziative di catechesi o di culto popolare, come la "Madonna del buon volo" e il matrimonio in cielo, quello di Cosetta e Diego nel 1997, per cui entrò nel Guinnes dei primati e che gli valse il soprannome di "prete volante."

 

Un parroco sicuramente energico, per cui "era meglio pregare per i vivi, che per i morti" e che non si è fatto mancare neppure qualche bizzarria, come la registrazione dell'omelia, da lui stesso pronunciata, da ascoltare nel giorno del suo funerale, consegnata all'avvocato, assieme al testamento e, ma qui non si hanno conferme, il brindisi alla sua salute già pagato in due bar di Solagna e Semonzo, "per fare un pò di festa e stare sereni, senza piagnistei," come disse  nel lontano 2007.

 


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Maria Elena Tonin

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