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29 marzo 2024

Esteri

Divieto per il Regno Unito di esportare alimenti non autorizzati in Unione Europea

Bruxelles blocca la commercializzazione negli Stati membri di prodotti britannici non autorizzati

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

Torta salata

REGNO UNITO- Un’altra bella gatta da pelare per il Regno Unito che si confronta con le nuove disposizioni alimentari post-Brexit. Il nuovo regolamento di Bruxelles riguardante la sicurezza del cibo, sta già allarmando diverse aziende su ulteriori barriere per l’esportazione dei loro prodotti. La norma, in vigore da marzo dell’anno prossimo, prevedrebbe il divieto per alcuni cibi di essere commercializzati nei Paesi della Comunità europea. Gli ingredienti di ogni alimento dovranno “provenire da stabilimenti approvati dall’Ue”, spiegano i parlamentari britannici.

 

Si, perché dopo la Brexit il Regno Unito è stato libero di scendere a patti con delle società straniere non approvate dall’Ue. Ne sono un esempio le ditte turche, recentemente promosse da una direttiva britannica. “Se si produce una torta di pesce, e quest’ultimo proviene dalla Turchia, da uno di questi stabilimenti che il Regno Unito ha autorizzato, ma non sono nella lista dell’Ue, la torta si potrà consumare all’interno del Regno Unito. Ma non sarà possibile esportarla nell’Irlanda del nord o nei Paesi dell’Ue perché non avrà il certificato di provenienza necessario per essere commercializzata.”, spiega Emily Rees, analista delle Strategie di Mercato.

 

Tale pratica, è già seguita in Australia, dove si separa il manzo da spedire nel territorio europeo, da quello consumato normalmente all’interno della regione. Numerose sono le critiche e le lamentele degli esportatori che hanno già accusato una perdita di 20.248.157,91 euro negli ultimi 3 mesi. Il danno economico della Brexit si palesa proprio ora, quando l’Ufficio responsabile per il Bilancio nazionale, ha previsto una fuga di denaro pari a 95.258.725,66 euro l’anno, corrispondente al 4% dell’economia britannica. Il dubbio quindi persiste: la Brexit è stata veramente la decisione più conveniente o solo uno specchietto per le allodole?

 


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Irene Zorzenoni

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