29/03/2024pioggia debole

30/03/2024pioggia debole

31/03/2024pioggia debole e schiarite

29 marzo 2024

Treviso

Dislessia non è una "malattia scolastica"

Al via lunedì la "Settimana nazionale" dedicata ai disturbi specifici dell'apprendimento

| Roberto Grigoletto |

immagine dell'autore

| Roberto Grigoletto |

Dislessia non è una

TREVISO - Sono 2990 gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (Dsa) in provincia di Treviso, pari al 2,7% del totale degli studenti (112.112). I casi di dislessia: 2009; disgrafia: 635; disortografia: 887; discalculia: 695. Disturbi che si trascinano all’università, dove non sono praticate misure compensative, con ricadute talora pesanti sulla stessa carriera universitaria e impedimenti al momento di sostenere i concorsi pubblici. Quando poi la dislessia si scopre in età adulta diventa una impresa rinvenire strutture per la certificazione. Sono solo alcune delle criticità di cui si parlerà da lunedì prossimo e fino a domenica 11 ottobre, durante la “Settimana nazionale della dislessia”, con una serie di incontri, rigorosamente on line, ai quali sono stati invitati esperti, docenti universitari e la ministra della Istruzione, Azzolina.

Nella Marca sono 250 gli aderenti all’Aid, l’ Associazione nazionale dislessia che organizza convegni e corsi di formazione per genitori di ragazzi dislessici. Barbara Optale è la presidente: “Le famiglie vivono una grande sofferenza se non riescono ad accettare il disturbo del figlio, che temono venga discriminato. Noi li aiutiamo, con i nostri percorsi formativi, a diventare consapevoli dei limiti ma nello stesso tempo anche delle potenzialità”. Mentre Lorena Rasera, da dieci anni formatrice Aid, tiene a precisare che “la dislessia non è una malattia scolastica e che per la diagnosi devono essere coinvolti medici di base e soprattutto pediatri”.

Dall’associazione trevigiana per la dislessia - che ha sede all’istituto “Besta” di Treviso e offre un importante servizio di sportello di tre ore alla settimana, anche telefonico - la raccomandazione è di sfruttare al massimo gli strumenti compensativi che sono a disposizione: dal computer a dieci dita, alla sintesi vocale, dai libri scolastici editi in digitale al manuale messo a punto dall’Aid per i propri soci. Inoltre, per le dislessie di tipo severo, si può ricorrere alla indennità di frequenza, un assegno di 400 euro mensile che - informa la presidente Barbara Optale - la maggior parte dei genitori utilizza per retribuire un insegnate-tutor da affiancare al figlio”.

 


| modificato il:

foto dell'autore

Roberto Grigoletto

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×