Direttori generali Ulss in pensione e pagati, il Ministero: "Necessario un intervento legislativo"
"L’autorevole parere conferma la piena legittimità dell’operato della Regione, ponendo fine ad ogni possibile equivoco"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “La normativa che disciplina il conferimento degli incarichi di direttore generale delle aziende sanitarie ha carattere di specialità rispetto ai limiti posti dalla disciplina di carattere generale”. Sono queste – in sintesi - le conclusioni di un articolato parere degli Uffici del Ministro per la pubblica amministrazione chiesto dalla regione veneto sul caso dei direttori generali in pensione, tra i quali il dg dell’Ulss2 Marca trevigiana Francesco Benazzi, il direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova Giuseppe Dal Ben, quello dell’Usl 8 Berica Maria Giuseppina Bonavina (65 anni) e dell’Usl 3 veneziana Edgardo Contato. Una caso esploso alla luce dell’inchiesta sul vicentino Giampaolo Stopazzolo, ex dg dell’Azienda sanitaria di Potenza, che messo in evidenza l’incompatibilità della carica con il trattamento pensionistico.
Il Ministero ritiene “necessario ed urgente un intervento legislativo che vada definitivamente a chiarire la disciplina applicabile al caso di specie, al principale scopo di evitare l’insorgenza di ulteriori incertezze interpretative, sia da parte delle amministrazioni, che degli organi giurisdizionali, tenuto conto del preminente interesse alla salute che l’ordinamento – e in particolare le Regioni – perseguono attraverso le proprie aziende sanitarie”. A comunicarlo dei tecnici dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, posti a conoscenza delle conclusioni, a cui è pervenuto l’Ufficio Legislativo del Ministero per la Pubblica Amministrazione con il parere fornito ieri in esito alla motivata richiesta dell’Area Sanità della Regione Veneto.
“È stata fatta chiarezza come avevamo chiesto – dice il presidente della Regione Luca Zaia– per la quale ringrazio il Ministro e il Dipartimento della Funzione Pubblica per il lavoro svolto”. “L’autorevole parere conferma, quindi – concludono i tecnici dell’Area Sanità e Sociale della Regione - la piena legittimità dell’operato della Regione, ponendo fine ad ogni possibile equivoco e confermando l’auspicio che il nuovo Parlamento dirima in modo definitivo ogni possibile fraintendimento”.
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