La difesa degli aggressori di Manuel: "Non volevamo uccidere”
La Procura per gli aggressori del nuotatore rimasto paralizzato ha chiesto una condanna a 20 anni di carcere
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TREVISO - “Non volevano uccidere, non c'è stata alcuna premeditazione". Lo hanno detto davanti al gup di Roma i difensori di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, accusati del tentato duplice omicidio del giovane nuotatore Manuel Bortuzzo rimasto poi paralizzato e costretto sulla sedie a rotelle, e della fidanzata Martina Rossi avvenuto la notte del 2 e 3 febbraio scorsi, in piazza Eschilo, a Roma, mentre era con la sua fidanzata.
Per i due la Procura ha chiesto una condanna a 20 anni di carcere e la sentenza è prevista per il prossimo 9 ottobre.
"Marinelli e Daniel Bazzano non spararono per uccidere e la ricostruzione della dinamica dei colpi dimostra che i colpi non vennero sparati con quella intenzione - affermano gli avvocati Alessandro De Federicis e Giulia Cassaro -. Abbiamo chiesto al giudice di riconoscere le attenuanti generiche".