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18 aprile 2024

Treviso

Dermopigmentazione, la tecnica che ridisegna il seno operato

L'innovativa esperienza di Treviso sulle donne che hanno subìto la mastectomia seguita dall'Istituto Superiore di Sanità

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

dermopigmentazione al seno

TREVISO - Nel passato l’obiettivo dopo una diagnosi di tumore al seno era, per la donna, solo sopravvivere. Oggi sono oltre 400mila le italiane che sono guarite e guardano con maggior serenità e fiducia al proprio futuro. Dietro ogni numero una storia, una esperienza, un percorso di cura, non solo medico ma anche emotivo e psicologico.

L'asportazione di un seno o di una parte di esso, può alterare la percezione che la paziente ha di sé, della propria immagine e della propria autostima. Per queste ragioni all’ospedale di Treviso negli anni si è collaudata, grazie alla collaborazione tra le tre unità operative di Chirurgia Senologica, Plastica e la Radioterapia, la procedura di dermopigmentazione in 3D del complesso areola capezzolo, attuata da Rita Molinaro, esperta tatuatrice, su pazienti che subivano interventi di mastectomia.

L'esperienza, che ha coinvolto 169 pazienti dal 2010 al 2016, per un totale di 309 trattamenti, ha visto la collaborazione pluriennale, tuttora in corso, tra le Unità operative dell’Ulss2 e la Lilt trevigiana (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), con il coinvolgimento e la supervisione costante dal 2013 dell'Istituto Superiore di Sanità, che ha seguito e monitorato questa esperienza proprio per l'originalità e la numerosità della donne trattate e valutate con questionario di gradimento.

L’intera esperienza clinica dopo gli interventi di mastectomia, è stata riportata in un articolo a firma del direttore dell’unità operativa complessa (uoc) di radioterapia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, Alessandro Gava, di Christian Rizzetto, dirigente della Chirurgia Senologica e di Giorgio Berna, direttore della Chirurgia Plastica, che riporta l'esperienza delle donne in cura.

La depigmentazione consente di “ricreare”, con una tecnica sicura e “semplice”, l’area areola e capezzolo. Il trattamento consente, grazie ad una innovativa tecnica di tatuaggio 3D, di ripristinare un effetto estetico armonico con un risultato estremamente naturale. Lo studio pubblicato sulla rivista dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che la dermopigmentazione è un approccio sicuro, che fornisce benefici sia ai pazienti sia all'ospedale.  

 


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Isabella Loschi

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