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19 aprile 2024

Vittorio Veneto

Derivati, Caldart: «Il comune non è esposto a alcun rischio»

Il debito, secondo l’assessore, venne aggravato da una rinegoziazione effettuata nel 1996 dall’amministrazione Della Libera

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

VITTORIO VENETO – E’ l’assessore al bilancio del comune di Vittorio Veneto, Antonella Caldart, a intervenire sull’allarme lanciato dal consigliere comunale Giorgio De Bastiani in merito al futuro finanziario del comune. «Il comune non è esposto ad alcun rischio» afferma Caldart che ripercorre a ritroso la storia di questi derivati, ovvero una «semplice rimodulazione della quota di ammortamento dei mutui».

 

L’operazione derivati risale al 2005: sette anni fa vennero rimodulati i mutui in essere per un importo di 12.337.898,83 euro. «Questa operazione – chiarisce l’assessore – ad oggi ha fatto incassare al comune 4.788.883,80 euro e il flusso positivo continuerà fino al 31 dicembre 2015 con un introito complessivo di 6.272.000 euro». E dal 2016 il comune inizierà a pagare e lo farà fino al 2024.

 

«Tale operazione fu attuata poiché nel 2005 ci trovammo a gestire un debito pregresso, contratto da precedenti amministrazioni piuttosto consistente e pesantemente aggravato dall’effetto della rinegoziazione effettuata nel 1996 con Cassa Depositi e Prestiti di 16.781.969.000 di vecchie lire» ricorda Caldart.  Degli oltre 12 milioni di euro, 6.392.172,40, spiega l’assessore, sono il frutto della rinegoziazione del 1996, fatta dall’allora amministrazione Della Libera. «Tale operazione ebbe l’effetto di rimodulare il debito complessivo allungando la vita di tutti e 150 i mutui in essere di ulteriori vent’anni. Ma in quel pacchetto erano compresi anche mutui vicini alla scadenza naturale. Così facendo oggi noi stiamo ancora pagando interessi di oltre 120 mutui. Senza tale operazione oggi sarebbero in vita solo 30 di quei 150 mutui, con un capitale residuo molto basso».

 

L’assessore ricorda che ogni operazione eseguita nel 2005 è stata fatta nei limiti imposti dalla legge e, per semplificazione, la compara a quella che è l’accensione di un nuovo mutuo. Soldi, ricorda, con cui il comune ha potuto realizzare le nuove scuole primarie di San Giacomo e Forcal, quella dell’infanzia dei Vendran e ristrutturare la Foscolo. «Su tale prestito, come è normale, paghiamo degli interessi. Nulla di scandaloso, poiché corrisponde ad una regola base del mercato finanziario. E c’è un vantaggio: di tale operazione è già fissato il costo. Non c’è rischio di tasso, che infatti corrisponde al 4,80% fisso. Non c’è carattere di aleatorietà, poiché i flussi finanziari derivanti dalla ristrutturazione sono stati predeterminati al momento del closing e non potranno subire alcuna modifica nel corso degli anni» chiude Caldart.

 

Dunque, per l’assessore, i vittoriesi possono dormire sonni tranquilli: «Il comune non è esposto ad alcun rischio».

 


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