Delitto di Preganziol, si stringe il cerchio sul sospettato
Dopo aver escluso i familiari dalla lista dei sospettati, le attenzioni degli investigatori si sono rivolte ai clienti del negozio dove la donna lavorava e ai suoi contatti personali
PREGANZIOL - Le indagini sull'omicidio della donna trovata dissanguata all’interno di un’ex fabbrica abbandonata a Canizzano si concentrano sui filmati delle telecamere di videosorveglianza. Gli inquirenti hanno raccolto ore di registrazioni non solo lungo il tragitto della vittima, ma anche da telecamere private e commerciali. Lo segnala oggi il Gazzettino.
Dopo aver escluso i familiari dalla lista dei sospettati, le attenzioni degli investigatori si sono rivolte ai clienti del negozio dove la donna lavorava e ai suoi contatti personali, analizzando il telefono e le chat. Questo ha permesso di restringere il cerchio dei sospetti a poche persone, con particolare interesse verso un individuo ripreso nei video che sembra meritevole di ulteriori approfondimenti.
Le indagini hanno confermato che il delitto non ha origini familiari. Il marito della vittima, che ha denunciato la scomparsa dopo che la figlia non riusciva a contattare la madre, ha collaborato attivamente con le autorità. Gli investigatori hanno così focalizzato le indagini su una pista passionale, seguendo il percorso della vittima dal negozio al casolare abbandonato, ricostruendo i suoi movimenti e gli acquisti effettuati poco prima dell'omicidio.
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