Dall’alluvione di Genova a Castelfranco per parlare di incendi
L'ingegner Emanuele Gissi, tra i massimi esperti italiani in materia di anti-incendio, ha parlato ai responsabili veneti della sicurezza ospedaliera
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CASTELFRANCO - Oltre sette ore di lezione appassionata su un tema tecnico e specialistico come quello del rischio incendio nelle strutture ospedaliere.
E' quello cui hanno assistito ieri i responsabili della sicurezza delle aziende socio-sanitarie del Veneto nel corso del seminario “Antincendio e rischio sismico: Innovazioni e nuove frontiere gestionali” promosso dall'Ulss 8 con il servizio di prevenzione e protezione ed in programma fino ad oggi nella sala convegni dell'ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto.
A relazionare uno degli esperti italiani più preparati in materia, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Genova, Emanuele Gissi, conosciuto anche per essere stato tra i vigili del fuoco ad aver tratto in salvo molte persone durante l'alluvione che colpì Genova due anni fa.
Laureato in Ingegneria meccanica e con un dottorato in Ingegneria fisica, Gissi ha sottolineato come negli ultimi anni in Italia sia cambiato l'approccio nella gestione del rischio di incendio che è passato da quello di tipo legislativo-prescrittivo ad un approccio ingegneristico, basato su azioni su misura che tengono conto delle strutture e della tipologia delle persone che le frequentano.
"Ciò che - ha spiegato -, in particolare, differenzia una struttura ospedaliera da qualsiasi altra struttura pubblica o privata, è la presenza di persone che spesso, essendo ammalate ed allettate, non riescono a fuggire dal pericolo autonomamente. Questo aspetto non è assolutamente secondario tanto che, già nella fase di progettazione, deve essere messo in preventivo, tenendo conto che mediamente il tempo disponibile per mettere in sicurezza le persone, a partire dal momento dell'innesco dell'incendio, è di appena 15 minuti".