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25 aprile 2024

Vittorio Veneto

DAL MOCIO AL COMPUTER

Anna Festini, da donna delle pulizie a imprenditrice

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

DAL MOCIO AL COMPUTER

Vittorio Veneto - Le tendine sono rosa. Che è probabilmente il suo colore preferito, ma anche un indizio che la dice lunga: nell'ufficio di Anna Sestini in via Vittorio Emanuele, a Vittorio Veneto entrano solo donne.
Anna Sestini, 38 anni, lavora a Veneta Servizi, uno sportello che si occupa di offrire servizi di pulizie a enti pubblici, scuole, imprese private. Fino a dieci anni fa, Anna era solo una delle donne che lavoravano per la società. Con scopa e straccio da spolvero andava a pulire questo o quell'ufficio. Poi qualcosa è cambiato.

“Il titolare - spiega Anna - aveva bisogno di qualcuno a cui affidare la gestione e la responsabilità del lavoro. E anziché cercare “fuori” e assumere un'impiegata o una ragioniera esperta (il lavoro amministrativo qui è notevole) ha guardato tra la sua “squadra” di pulizia e ha selezionato me. Anche se, allora, non avevo mai visto un computer, né sapevo cos'era una fattura o un bilancio, conoscevo il lavoro e potevo quantificare le ore necessarie per pulire un ambiente, valutare le difficoltà, verificare la fattibilità del servizio.”

E il passaggio ha funzionato?
All'inizio è stata dura: la mia competenza riguardava la pulizia, non la burocrazia. Ma poi è filato tutto liscio. L'aspetto più arduo del lavoro non è quello amministrativo. Coordino 20 donne e ti assicuro che sarebbe più facile gestire 100 uomini. Le rivalità tra le operaie femmine non si placano mai, e resistono anche nei miei confronti. Per qualcuna non è stato facile accettare l'idea di prendere un ordine da una persona che sino al giorno prima era una subordinata come lei.
Quante ore lavori?
Non ho orario. Devo essere reperibile sino a mezzanotte quando chiudono le fabbriche o anche alle cinque del mattino se c'è qualche intoppo. Se qualcuna si fa male…
Ti senti realizzata?
Ora sì. Quando ero molto giovane avrei voluto fare la parrucchiera o l'estetista. Ma mio padre me l'ha proibito. Secondo lui quel lavoro non aveva futuro. Voleva che studiassi e così ho fatto tre anni di liceo.
E poi?
Poi, a 16 anni, ho fatto le valige e me ne sono andata di casa. Una settimana dopo aver compiuto 18 anni mi sono sposata e nove mesi dopo ho avuto Daiana.
Una figlia che è praticamente una tua coetanea…
Sì, io la considero tale.
Ma rifaresti quella scelta? se avessi 16 anni…
Sì, rifarei tutto. Perché mi sono sentita privata della libertà di seguire le mie inclinazioni. Ed è stato insopportabile. Un errore che spero Daiana non conoscerà.
Andandotene di casa hai fatto per molti anni quello che tuo padre chiamava “un lavoro umile” e che lui avrebbe voluto evitarti.
Fare le pulizie è un servizio. Un lavoro dignitoso e indispensabile. Un insegnante ha bacchettato mia figlia qualche tempo fa, dicendole: “Non vorrai mica andare a spazzare scale, a pulire pavimenti…”. E' il lavoro che io ho fatto per dieci anni. Non credo debba essere considerato vergognoso. Per me è stata un'esperienza da cui partire.


Emanuela Da Ros

 



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