Da Zero Branco a Biella, un pietra per ricordare i 144 caduti zerotini della prima guerra mondiale
Consegnata oggi la pietra d’Istria con l’iscrizione che andrà ad inserirsi nel luogo commemorativo
| Isabella Loschi |
ZERO BRANCO - Una pietra per ricordare i 144 caduti zerotini della prima guerra mondiale. Il comune di Zero Branco ha accolto l’invito della città di Biella e del Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe”: è stata consegnata oggi alla città di Biella la pietra con inciso il nome del comune del Zero Branco ed il numero di concittadini zerotini caduti durante il Primo conflitto mondiale.
La pietra d’Istria con l’iscrizione andrà ad inserirsi nella pavimentazione lapidea dell’area monumentale “Nuraghe Chervu”, composta da pietre di riuso provenienti da tutta Italia, dedicata alla Brigata “Sassari” e ai caduti della prima guerra mondiale. Il luogo è nato a testimonianza e ricordo della guerra e dei sacrifici dei soldati, inizialmente quale simbolica unione tra Sardegna e Piemonte, poi allargata alle altre Regioni. Oggi il consigliere comunale Claudio D’Angelo a nome del sindaco Luca Durighetto e dell’intera cittadinanza di Zero Branco, accompagnato da una rappresentanza delle associazioni d’Arma locali, ha consegnato la pietra alle autorità cittadine di Biella e ai rappresentanti del Circolo Culturale “Su Nuraghe”.
“In queste settimane stiamo toccando con mano il dolore e le ferite della guerra, sentendo quantomai urgente e necessaria la costruzione di ponti di pace e solidarietà tra i popoli. Ecco, questi sentimenti e questo ponte simbolico che d’ora in poi unirà tra loro anche le nostre comunità di Biella e Zero Branco, e così di tutto il Paese, siano un ulteriore mezzo per rinnovare in tutti i noi i valori di pace, fratellanza e rispetto della persona”, ha detto il sindaco Luca Durighetto. “Zero Branco e le sue frazioni di Sant’Alberto e Scandolara nel primo conflitto mondiale piansero 144 caduti, morti al fronte: erano perlopiù giovani. A loro, in quest’occasione, va il nostro ricordo e la nostra riconoscenza. Certi che anche loro, oggi, sarebbero al nostro fianco a chiedere e sperare nella risoluzione pacifica di ogni conflitto”.