MEDUNA DI LIVENZA - Andare al confine con l’Ucraina con le proprie automobili, per dare una mano, «Lodevole la voglia di poter dare una mano, ma iniziativa pessima».
Dopo l’idea di alcuni cittadini medunesi, il sindaco Arnaldo Pitton lancia un appello: «Stiamo assistendo ad una situazione drammatica per le notizie e le immagini che ci giungono dalla guerra in Ucraina. È più che comprensibile il desiderio di voler dare aiuto a una popolazione duramente colpita, in modo particolare alle persone più fragili, ai bambini, alle donne».

«Ricevo richieste da parte di alcune persone che vogliono avventurarsi con mezzi propri per prelevare donne e bambini ai confini con l’Ucraina. Purtroppo una simile circostanza è da scartare nel modo più assoluto, non è una soluzione che può essere gestita da un singolo. Come amministrazione siamo costantemente in contatto con la Prefettura in questo senso.

Ospitare un profugo significa che c'è tutta una serie di accertamenti da espletare, dall'identificazione, ai vaccini, il sanitario obbligatorio, il permesso di soggiorno e altri adempimenti di legge. Un singolo cittadino potrebbe incontrare grosse difficoltà in un periodo di permanenza medio lungo. Il pensiero è lodevole, l’iniziativa è pessima. Si metterebbe a repentaglio la propria vita e quella di chi si vorrebbe aiutare. Dobbiamo essere molto prudenti in questo momento e lavorare con associazioni e istituzioni preposte».