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28 marzo 2024

Cronaca

Da Bassetti a Ricciardi, esperti nel mirino degli attacchi e delle minacce no vax

Gli esperti venuti alla ribalta in questi 2 anni di pandemia, continuano ad essere insultati e minacciati o, nel peggiore dei casi, aggrediti

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Da Bassetti a Ricciardi, esperti nel mirino degli attacchi e delle minacce no vax

ITALIA - Virologi, infettivologi e immunologi ancora nel mirino dei no vax e no green pass. Da Bassetti a Gismondo, da Crisanti a Galli e Ricciardi, gli esperti venuti alla ribalta in questi 2 anni di pandemia continuano ad essere insultati e minacciati o, nel peggiore dei casi, aggrediti. Come successo pochi giorni fa a Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, aggredito mentre stava prendendo un aperitivo insieme alla moglie in centro a Genova. "Ad avvicinarci un gruppo di studenti, gente che dovrebbe studiare e che invece passa la vita, da 50 sabati a questa parte, in piazza a gridare e a insultare il prossimo - ha raccontato l'infettivologo all'Adnkronos - C'è un clima inaccettabile e ci sono responsabilità enormi, secondo me, anche da parte della magistratura. Mi auguro che qualcosa facciano gli inquirenti, perché se a questa gente sarà fatto un processo tra 5 anni non servirà a nulla. Ci vogliono dei processi rapidi con pene esemplari. Un Paese civile è un paese che sa far rispettare la legge per tutti, non solo per qualcuno: di qualunque colore politico".

 

CRISANTI: "MAI MINACCIATO DA NO VAX, SOLO QUALCHE MAIL OFFENSIVA"

"Non sono mai stato minacciato dai no vax", ha invece raccontato all'Adnkronos Salute il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. "Mi è capitato di ricevere qualche messaggio in cui c'erano insulti, qualche e-mail con toni ingiuriosi. Ma niente di particolare". La sua notorietà a livello di grande pubblico è andata crescendo. Mesi sotto i riflettori, in cui le sue prese di posizione sui temi più caldi hanno alimentato il dibattito. Eppure, nonostante la sua schiettezza, non si è attirato gli strali di negazionisti e anti-vax. "Solo mail di poco conto", da quello che riferisce l'esperto che, in ogni caso, non appare molto interessato ai social e alle loro dinamiche. L'unico episodio da lui ricordato per i commenti ricevuti sul web che lo avevano sorpreso è stato il giorno dopo la sua prima dose di vaccino anti-Covid: "Ho fatto l'iniezione pubblicamente, anche se non mi piaceva la storia delle telecamere, e il video su Youtube è diventato virale - aveva raccontato in quei giorni di gennaio 2020 - Ma per alcuni neanche questo basta. C'è chi ha scritto che l'ago era parzialmente coperto, mentre l'operatrice lo infilava nel mio braccio".

 

PREGLIASCO: "BERSAGLIATO DA TELEFONATE DI INSULTI E MINACCE, NOTTE E GIORNO"

Bersagliato invece di telefonate con insulti e minacce il virologo Fabrizio Pregliasco. "Continuano a telefonare di giorno e di notte per insultarmi. Stanotte l'hanno fatto all'una, poi stamattina alle 6.20. Alcuni chiamano con numeri privati. Mi dicono per esempio che finirò in un rogo per la mia azione delinquente insieme ad altri che stanno organizzando questo controllo sociale per il nuovo ordine mondiale", lo sfogo del docente della Statale di Milano. "Insulti a valanga - dice all'Adnkronos Salute - arrivano anche su Instagram e un po' su Facebook dove tra l'altro io pubblico solo cose relative alla mia attività di volontariato, quindi rovinandone anche un po' lo spirito. Ovviamente ho sporto denuncia, ora stanno controllando quindi spero - dice il medico - che delle azioni a breve ci siano".

 

GALLI: "PER STRADA TANTA CORDIALITÀ E RARI MALEDUCATI"

"Insulti dai no vax per strada? Sabato passeggiando con un paio di amici sono stato salutato con cordialità da un numero imbarazzante di persone. A fine passeggiata abbiamo incontrato una persona, noto a uno dei miei amici come no vax intemerato che vive nel quartiere, e che riconoscendomi non si è risparmiato qualche improperio ed insulto. Ma francamente la cosa non mi tange più di tanto: la proporzione è inferiore a uno a cento. I maleducati sono rari", afferma dal canto suo Massimo Galli, già direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Miliano. "Anche in questa cosa - continua Galli - si riflette la proporzione tra gli italiani assennati e quello che non lo sono".

 

RICCIARDI,: "NELLA VITA REALE RICEVO APPREZZAMENTI NON INSULTI COME SUI SOCIAL"

Parla di insulti social invece Walter Ricciardi. "Non mi è mai capitato in pubblico di dover affrontare insulti da no vax, come invece può accadere sui social. Onestamente nella mia vita sociale ho avuto spesso manifestazioni di simpatia e apprezzamento", ha detto all'Adnkronos Salute il docente di Igiene all’università Cattolica e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. "La mia esperienza prova - continua Ricciardi - che i no vax aggressivi sono una sparuta minoranza, anche se fanno la voce grossa sui social. L'importante è che 9 italiani su 10, come dimostrato, concordano sull'importanza di vaccinarsi, sull'importanza di proteggersi".

 

GISMONDO: "NON PUBBLICIZZO MINACCE PERCHÉ INCITANO IMITATORI"

"Matteo Bassetti è un amico al quale esprimo la mia solidarietà. Per quanto mi riguarda, fortunatamente io non ho avuto di questi episodi, ma solamente dei messaggi più o meno minacciosi che ho lasciato cadere e non ho neanche pubblicizzato. Perché facendolo, secondo me, addirittura si incitano altri a seguire la scia dell'insulto", la riflessione di Maria Rita Gismondo, che "personalmente" ritiene "meglio non denunciare nemmeno certi attacchi, almeno in ambito pubblico attraverso i media. Ovviamente è giusto denunciarli alle autorità competenti", precisa all'Adnkronos Salute la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.

 

ANDREONI: "ANCH'IO MINACCIATO MA MEGLIO NON DARE VISIBILITÀ A NO VAX"

Ha invece "deciso di non dare più visibilità a chi mi attacca, per non buttiamo benzina sul fuoco", Massimo Andreoni, primario di infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit). "Ricevo ancora tante mail e alcune sono di contestatori - avverte Andreoni - se però il tono di chi mi attacca è placato, ad alcuni rispondo e cerco di spiegare le posizioni della scienza". "In linea di massima mi pare che però il clima di odio contro noi scienziati si sia calmato, io preferiscono non pubblicizzare i loro attacchi - prosegue Andreoni - Chi si espone e si esprime con pareri diversi dagli altri, e questo non riguarda solo la vaccinazione, si espone al rischio di ricevere pareri opposti e anche con un tono violento. Credo sia meglio non dare visibilità a questi soggetti se non in casi particolarmente gravi".

 

MENICHETTI: "MINACCE LE TENGO PER ME MA SPIACE PER CLIMA NEGATIVO"

"Io ho una minore notorietà e visibilità, ho cercato di difendere la mia privacy ma mi addolora che accadano episodi del genere a colleghi che conosco e a cui voglio bene, più giovani di me", afferma,a infine il virologo Francesco Menichetti, già primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa. "E' un segno negativo dei tempi - dice il medico - a me non va di raccontare, tengo per me minacce e interventi della forza pubblica, però devo dire che c'è una frangia di popolazione che non ci vede di buon occhio e soprattutto non vede di buon occhio chi è colpevole di sostenere l'efficacia dei vaccini, che è incontrovertibile, e mantiene in questa situazione un approccio prudente che è semplicemente saggio ed è interesse di tutti". "La conclusione è che se la politica fosse un po' più armonica e più prudente su queste tematiche - ammonisce il virologo - forse si potrebbero contenere questi fenomeni. Certo se si va a dire 'io mio figlio non lo vaccino', se lo dice una persona qualunque è un'opinione ma se lo dice un leader politico spacca. Non è una questione di ragione o torto - chiarisce Menichetti - ma in un periodo così va costruita una diversa e nuova armonia. Non è richiesto che i partiti si dividano o si esprimano su tematiche del genere. E comunque - conclude - mi dispiace per Bassetti, non è bello".

 



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