Cromo all'ex Carnielli, l'allarme resta ma i soldi mancano
La commissione si riunisce: "Ci faremo fare dei preventivi per le analisi"
VITTORIO VENETO - E’ stata lanciato anni fa l’allarme per la presenza di eccesso di cromo esavalente nei pozzi della zona dell’ex Carnielli, la fabbrica dismessa che sorge in centro città lungo il fiume Meschio. A novembre 2013 il curatore fallimentare Dell’Agata aveva fatto effettuare un’analisi, i cui risultati avevano sorpreso e preoccupato: il livello di inquinamento da cromo era cresciuto e il pozzo situato al centro dell’area inquinata aveva un valore di 32 microgrammi di cromo per litro. Un valore spaventoso, considerando che il limite per legge è di 5 microgrammi per litro.
I dati hanno spaventato, ma poi sono stati dimenticati e ora, a distanza di oltre due anni da quelle analisi, ci si chiede: quanto cromo c’è nel Meschio?
La commissione la commissione consiliare permanente cosiddetta “Ex Carnielli”, presieduta dall’assessore Barbara De Nardi, si è riunita ieri e ha deciso di “procedere con l’acquisizione di preventivi di costo specifici”. Il Comune chiederà ad aziende specializzate quanto costa capire quanto è inquinata la zona, ma durante l’incontro è comunque stato ribadito che spetta alla Pronvia di Treviso provvedere alla bonifica poiché è questo ente che ha ha avviato una causa per l’escussione della polizza fidejussoria necessaria a ripulire il sito inquinato. Polizza che pare non riesca ad ottenere.
Anni fa l'impresa Meschio (ex Cerfim) di Cervellin aveva fatto accordi con il Comune, impegnandosi ad attuare i lavori di bonifica dell'area, per rendere l'immobile un "gioiello del vittoriese". Ma poi l'impresa è fallita. E, con questa, il progetto.