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18 aprile 2024

Cronaca

Crisanti: "Cashback solo se scarichi Immuni, perché no?"

"Bisogna eliminare le differenze tra le regioni in materia di tracciamento"

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Il professor Andrea Crisanti

VENETO - "Hanno fatto l'app per il Cashback, potevano farla solo per chi scarica l'app Immuni. Bisogna eliminare le differenze tra le regioni in materia di tracciamento". Andrea Crisanti cita il programma Cashback, appena lanciato, per sottolineare l'importanza del tracciamento nella strategia di contenimento della diffusione del coronavirus.

"Quando siamo in una pandemia, quello che vediamo è il risultato di un equilibrio instabile. Da un lato c’è il virus, dall’altro ci sono le misure che usiamo per contrastarlo. Il vaccino ha bisogno di tempo per avere un impatto, ci vorranno mesi per arrivare al 60-70% della popolazione vaccinata. Non sappiamo se le zone rosse sono sufficienti a bloccare la trasmissione. Di sicuro, le zone gialle non bloccano la trasmissione, lo dimostra in particolare il caso del Veneto", aggiunge a Accordi&Disaccordi.

A fine gennaio partirà la campagna di vaccinazione. "È una sfida logistica senza precedenti, sia per dimensioni sia per il protocollo di vaccinazione. C’è una serie di operazioni non semplici, deve esserci anche la formazione delle persone che si occuperanno della vaccinazione, ogni singola somministrazione dovrà essere uguale all’altra. Anche il caricamento delle siringhe dovrà essere fatto bene: in generale, è una sfida molto più complessa", dice Crisanti. "Il vaccino, in questa fase iniziale e considerato che è approvato in fase emergenziale, bisognerebbe aspettare prima di renderlo obbligatorio. Tra 5-6 mesi forse varrebbe la pena", afferma.

Ci si avvia verso Natale, all'inizio del 2021 riaprirano le scuole. "La curva sta migliorando, se le misure funzionano e le scuole non innescano il contagio, potremmo mantenere questo livello fino al vaccino. Se fossi il ministro dell’Istruzione, aprirei un distretto scolastico alla volta per vedere cosa succede in 2-3 settimane". Si parla di cenoni, veglioni, feste annullate. "Ci vuole cinismo per pensare di divertirsi davanti a 60mila morti. Quando si discute di queste cose si lasciano indietro persone che hanno sofferto. Dovremmo mostrare un po’ di solidarietà".
 

 



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