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29 marzo 2024

Conegliano

Covid, un'assurdità del nuovo Dpcm: "A Natale posso vedere i suoceri ma non i miei genitori, vivono in un comune diverso"

Uno dei tanti casi raccontato da un 34enne di San Vendemiano

| Roberto Silvestrin |

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Covid, un'assurdità del nuovo Dpcm:

SAN VENDEMIANO - Un Natale da orfani. Purtroppo non è il titolo di un film da serie B, ma l’assurda realtà post-Dpcm. Perché il divieto di spostarsi da un comune all’altro impedirà a tantissimi di vedere, anche per pochi minuti, i propri genitori. Non si parla di pranzi, cenoni, veglioni, ma solo di una semplice visita, magari con la mascherina e il rispetto del distanziamento sociale.

 

Niente, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio tutti chiusi dentro il confine del comune in cui si abita. Sono consentiti ovviamente gli spostamenti per motivi lavorativi, di salute, casi di necessità o ricongiungimento con i propri conviventi. Ed è permessa anche l’assistenza a persone non autosufficienti. Ma il premier Giuseppe Conte, ieri sera, illustrando il nuovo decreto, ha raccomandato “fortemente di non ricevere persone non conviventi”. Al ristorante, però, ci si può andare anche con gli amici, e pochi – anzi, pochissimi – indosseranno la mascherina quando saranno seduti al tavolo.

 

Un esempio emblematico di questa nuova assurdità da Dpcm è la situazione in cui si trova S.T., 34enne che convive con la propria compagna a San Vendemiano.

 

Con le nuove limitazioni mi trovo a poter vedere i miei suoceri, che abitano nel mio stesso comune, ma non i miei genitori, che abitano a San Fior. E questo semplicemente perché si trovano al di là del confine”, racconta. “Perché non introdurre una clausola “salva-genitori”? - aggiunge - Il criterio puramente geografico crea delle vere e proprie assurdità, come quella in cui ci troviamo io e la mia compagna”.

 

In un sistema liberaldemocratico non possiamo entrare nelle case delle persone e imporre stringenti limitazioni”, ha detto ieri sera Conte. Quindi, considerando il lato squisitamente normativo della faccenda, si potranno accogliere concittadini o vicini di casa, visto che non è vietato, ma non i genitori, se questi vivono in un altro comune.

 

Il frazionamento in piccole realtà che caratterizza il nostro territorio, peraltro, aumenta esponenzialmente il numero dei casi come quello del 34enne. Tutto questo, invece, non vale per le grandi città: un genitore può andare a trovare il figlio che abita in una zona diametralmente opposta di Roma, ma un giovane non può percorrere una manciata di chilometri per vedere i genitori che vivono in un altro paesino. Assurdità kafkiane da Dpcm.

 


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Roberto Silvestrin

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